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Renzi replica ai magistrati: “Polemiche tristi”

Il numero uno dell’Anm, Rodolfo Sabelli aveva detto che in Italia “i magistrati sono stati virtualmente schiaffeggiati e i corrotti accarezzati”. Il premier ha risposto all’inaugurazione dellanno accademico della Polizia: “Con le istituzioni non si scherza, c’è un senso di appartenenza che va oltre la polemica. Abbiamo aumentato le pene per i corrotti”

Renzi replica ai magistrati: “Polemiche tristi”

“Sentir dire da autorevoli servitori dello Stato che lo Stato dà schiaffi ai Pm e carezze ai corrotti è una frase falsa, ingiusta, che fa male non al governo di turno, ma riguarda l’idea stessa delle istituzioni”. Così il premier Matteo Renzi ha replicato alla polemica aperta dall’Associazione nazionale magistrati.

“Si può contestare il singolo fatto, è legittimo – ha continuato il Presidente del Consiglio parlando questa mattina all’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola superiore di polizia –. Ma sostenere questo avendo responsabilità istituzionali o responsabilità a nome di categorie è triste. Con le istituzioni non si scherza, c’è un senso di appartenenza che va oltre la polemica quotidiana”.

In precedenza il numero uno dell’Anm, Rodolfo Sabelli, aveva detto ai microfoni di Unomattina che “lo Stato dovrebbe prendere a schiaffi i corrotti e accarezzare chi esercita il controllo di legalità”, mentre in Italia “i magistrati sono stati virtualmente schiaffeggiati e i corrotti accarezzati”, con riferimento a una serie d’interventi legislativi che avrebbero favorito i corrotti, a cominciare dall’epoca di Tangentopoli, per arrivare nel 2002 “alla depenalizzazione del falso in bilancio (su cui è arrivato ieri l’emendamento del governo al Ddl anticorruzione, ndr) e nel 2005 alla riduzione della prescrizione”. 

A questo proposito, Renzi ha aggiunto che “il governo intende combattere non per uno stato di polizia ma per uno stato di pulizia. Abbiamo istituito l’autorità nazionale anti corruzione perché appalto per appalto, casa per casa, sporcizia per sporcizia si intervenga. Abbiamo aumentato le pene per la corruzione e riteniamo inaccettabile che tale reato vada prescritto, lede la dignità dello Stato”.

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