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Renzi: “Non sono soddisfatto, ma Pd quasi ovunque al 40%”

Il premier e segretario del Pd: “Non ci associamo al solito teatrino in cui tutti hanno vinto. Non siamo contenti e volevamo fare meglio a Napoli, soprattutto. A Roma Giachetti ha fatto un mezzo miracolo. Sala è un’ottimo candidato, può farcela” – “Questo è un voto che è difficile commentare in chiave nazionale uniforme: cittadini sanno scegliere e fanno zapping” – Verso commissariamento Pd Napoli.

Renzi: “Non sono soddisfatto, ma Pd quasi ovunque al 40%”

“È già ripartito il teatrino della a prima Repubblica per cui tutti dicono di aver vinto. Noi non siamo fra quelli. Nella stragrande maggioranza delle città in cui si è votato i nostri candidati stanno sopra il 40%, ma siamo una squadra che vuole vincere sempre, per cui quando vinciamo quasi dappertutto ma non dappertutto non siamo soddisfatti. Il risultato di queste elezioni non è una débacle, ma non ci basta”. Lo ha detto il premier e segretario del Partito democratico, Matteo Renzi, all’indomani del primo turno delle elezioni amministrative.

“I RISULTATI LOCALI NON HANNO VALORE NAZIONALE”

In ogni caso, secondo Renzi “dare una lettura politica uniforme a livello nazionale di questi risultati è opera di fantasia. Il voto risponde a dinamiche totalmente locali. Gli elettori sanno scegliere, fanno zapping con la scheda elettorale com’è giusto e sacrosanto che sia. Se un candidato li convince lo votano, altrimenti no. Alle elezioni locali, gli italiani votano sulla base di quello che propone l’esperienza amministrativa locale. Il dato di fatto è che c’è una libertà di voto che rende impossibile ai commentatori dare un giudizio nazionale uniforme”.

Alle amministrative, perciò, “i cittadini hanno votato per i sindaci – ha continuato Renzi – e questo spiega perché abbiamo ottenuto un consenso fortissimo o pessimo in zone territoriali limitrofe. In 7 Comuni su 8 nella provincia di Napoli abbiamo vinto al primo turno, mentre nel capoluogo non siamo andati nemmeno al ballottaggio. A Bologna, Ravenna e Rimini ci sono risultati ben diversi, eppure sono le stesse zone. Ma questo vale anche per gli altri: perché il Movimento 5 Stelle va bene a Roma e crolla a Milano e a Napoli?”.

“A DESTRA BERLUSCONI C’È”

Quanto ai risultati delle altre forze politiche, il segretario del Pd ha sottolineato che “a Roma la destra è andata male, come a Torino, mentre a Milano il centrodestra esiste. È molto difficile dare un quadro uniforme anche del centrodestra. Berlusconi doppia la Lega a Milano. Merito di Parisi? Forse. Quando leggo che Salvini è soddisfatto del 2,6% a Roma… Auguri! Ma attenzione a non essere superficiali: il centrodestra c’è, Forza Italia c’è”.

“M5S A MACCHIA DI LEOPARDO”

I 5 Stelle, invece, “hanno ottenuto un risultato molto buono a Roma, il 35% – ha detto ancora Renzi –, un risultato buono a Torino, anche se sono 11 punti sotto a Fassino. Credo vadano al ballottaggio a Carbonia, ma poi hanno fallito clamorosamente a Milano, Bologna, Trieste, Napoli e in molte altre città. Il risultato generale è a macchia di leopardo”.

“A ROMA RAGGI MAGLIA ROSA, MA GIACHETTI PUÒ FARE L’IMPRESA”

Nella Capitale, “sappiamo che la maglia rosa ce l’ha Raggi – ha aggiunto il numero uno del Pd –, ma speriamo che Giachetti faccia l’impresa. È evidente che a Roma ha pesato il voto di protesta, in parte attribuibile alla crisi della politica, ma che ha un’evidente correlazione con quello che è avvenuto negli ultimi anni in questa città”.

D’altra parte, per Renzi, “a Roma Giachetti ha fatto un mezzo miracolo. Onore al merito: ha fatto una campagna molto difficile e si giocherà la partita al ballottaggio come a Milano, Bologna, Torino, Trieste e negli altri comuni dove siamo al secondo turno. Se Giachetti si mette a parlare di cosa può fare per Roma e fa vedere la differenza, sarà un ballottaggio divertente. Io credo che nel ballottaggio si parta sempre da zero a zero”.

“A NAPOLI PROPORRÒ UNA SOLUZIONE COMMISSARIALE MOLTO FORTE PER RIPARTIRE DA ZERO”

Il risultato che più ha deluso Renzi è stato quello di Napoli: “È il risultato peggiore del Pd, che in questa città ormai da qualche anno non riesce a esprimersi al meglio. Il problema è la città, non la provincia. Se guardiamo i dati della Campania vinciamo al primo turno a Salerno e andiamo molto bene a Caserta. Napoli invece ha dei problemi che deve affrontare e noi ci impegneremo: alla prima riunione del partito dopo il ballottaggio farò una proposta sulla città di Napoli. Proporrò una soluzione commissariale molto forte per ripartire da zero. Dopo aver perso nel 2011 e nel 2016, non si può fare finta di niente”.

“A MILANO SALA MOLTO BENE, AL BALLOTTAGGIO PUÒ ANDARE ANCORA MEGLIO”

Sul fronte milanese, secondo Renzi “Beppe Sala è un ottimo candidato e ha tutte le carte per farcela. Sta al 41 e 9 percento: è uno dei nostri risultati migliori. Non sono per niente deluso. Sala ha fatto un grandissimo lavoro a Expo ed è stato scelto dai milanesi con le primarie. Sono contento che ci sia stato un confronto civile con Parisi. Credo che Sala abbia fatto molto bene al primo turno e possa fare ancora meglio al ballottaggio”.

“CHI È A SINISTRA DEL PD VOTA 5 STELLE”

Il numero uno del Pd, inoltre, ritiene che “gli elettori a sinistra del Pd preferiscano votare 5 Stelle piuttosto che i vari movimenti a sinistra. Mi pare incontrovertibile, visti i risultati di Airaudo a Torino o di Fassina a Roma, fra il 4 e il 5 percento”.

“CHI È CONTRO L’ESTABLISHMENT VOTERÀ Sì AL REFERENDUM”

Infine, un passaggio sul referendum costituzionale. A chi gli chiedeva se le elezioni locali rappresentano un segnale in vista del voto di ottobre, Renzi ha risposto che “amministrative e referendum sono partite profondamente diverse. Io penso che una larga parte delle persone che oggi hanno dato il voto di protesta, al referendum non potranno che votare sì. Il meccanismo del referendum non è: volete questa riforma o ne volete un’altra? Ma: volete una riforma o non ne volete nessuna? Noi pensiamo che gli italiani siano molto attenti alla realtà dei fatti, sanno per cosa vanno a votare. Quelli che sono contro il sistema e l’establishment devono votare sì al referendum, altrimenti si ritroveranno l’establishment più forte di prima”.

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