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Rendite finanziarie, da domani nuove aliquote

A partire da mezzanotte sale dal 20 al 26% l’aliquota sugli interessi maturati attraverso conti correnti, depositi di risparmio, azioni, obbligazioni, fondi comuni, pronti contro termine e alcune categorie di polizze sulla vita (le unit e index linked) – Sale leggermente la tassazione dei fondi pensione e dei Pip, che passa dall’11 all’11,5%.

Rendite finanziarie, da domani nuove aliquote

Domani scatta l’aumento dell’aliquota sulle rendite finanziarie dal 20% al 26%. Sono interessati gli interessi sui conti correnti, sui depositi di risparmio ma anche su azioni, obbligazioni, fondi comuni, pronti contro termine e alcune categorie di polizze sulla vita (le unit e index linked). Rimangono esclusi i titoli di Stato e i buoni fruttiferi postali, sui quali l’aliquota rimane al 12,5%. 

Sale leggermente la tassazione dei fondi pensione e dei Pip (Piani individuali pensionisti), che passa dall’11 all’11,5%. Sarà comunque considerato il rendimento già maturato prima della variazione della tassazione. In altre parole, la parte d’interessi relativa al primo semestre 2014 sarà tassata al 20%, mentre quella del secondo semestre subirà la nuova tassazione al 26%. 

Trattamento analogo per i rendimenti garantiti dalle obbligazioni, mentre per i dividendi farà fede il momento in cui vengono pagati, sempre per quanto riguarda il 2014 (così come per i rimborsi delle quote dei fondi comuni). Dal 2015 si passa integralmente alla nuova tassazione.

Per il capital gain sui titoli (azioni, obbligazioni e derivati) c’è comunque una possibilità di scelta in più, ovvero l’affrancamento, una procedura che permette di usufruire della vecchia aliquota per il pagamento dell’imposta sulle plusvalenze maturate entro il 30 giugno. 

Per usufruirne bisogna farne richiesta entro il 30 settembre 2014, a patto che tra il 30 giugno e la data di richiesta non siano compiuti movimenti all’interno del dossier. Altro vincolo è il fatto che la procedura varrà su tutti i titoli del dossier senza possibilità di selezione.

Si tratta comunque di una procedura facoltativa, che permette di scegliere che venga prelevato subito il 20% per la parte di guadagni maturati fino al 30 giugno 2014 anche se i titoli non sono stati ancora venduti. Quando saranno successivamente venduti verrà pagata un imposta del 26% soltanto sulla parte maturata dopo il primo luglio 2014.

In generale, però, oggi è l’ultimo giorno per approfittare della vecchia normativa: una circolare dell’Agenzia delle Entrate ha precisato che per i contratti stipulati entro la mezzanotte di oggi vale l’aliquota al 20%, a prescindere dalla data di pagamento.

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