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Registratore telematico: guida al credito d’imposta

Si torna a parlare di scontrino elettronico: l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una circolare in cui risponde ai dubbi più comuni dei commercianti sul bonus per il registratore telematico

Registratore telematico: guida al credito d’imposta

Come si calcola il credito d’imposta per l’acquisto del registratore telematico? Il bonus vale anche se si paga in contanti? E sugli apparecchi in leasing? Sono questi alcuni dei dubbi più comuni fra i commercianti italiani che dal 2020 hanno l’obbligo di emettere lo scontrino elettronico. Per fare chiarezza su questi ed altri aspetti, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione ha pubblicato una circolare, la n. 3/E. Ecco tutte le spiegazioni.

CREDITO D’IMPOSTA SUL REGISTRATORE TELEMATICO: COME SI CALCOLA?

Il credito d’imposta sul registratore telematico è pari al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto o l’adattamento degli attuali registratori di cassa, fino a un massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento per ogni dispositivo.

Inoltre, l’Agenzia delle Entrate precisa che l’ammontare del credito d’imposta comprende l’Iva, se questa non viene portata in detrazione da chi fruisce del bonus.

LEASING SÌ, RIVENDITA NO

Il documento del Fisco chiarisce poi che hanno diritto all’agevolazione anche gli esercenti che sostengono la spesa nel 2019 e nel 2020 ma diventano eventualmente proprietari dell’apparecchio in un secondo momento, ad esempio perché lo hanno preso in leasing.

È invece escluso dal bonus chi acquista registratori telematici non per utilizzarli, ma per rivenderli (o per cederli a qualunque titolo).

OBBLIGHI E TEMPI

Va poi ricordato che, come previsto dal 2020 anche per le detrazioni Irpef al 19% (spese sanitarie incluse), si ha diritto al credito d’imposta sul registratore telematico solo se il pagamento è avvenuto con strumenti tracciabili (bancomat, carta di credito, prepagata, assegno bancario o circolare, bonifico bancario o versamento postale).

Quanto ai tempi, l’agevolazione sarà utilizzabile in compensazione dalla prima liquidazione periodica Iva successiva al mese in cui è stata registrata la fattura.

COME COMPORTARSI CON I BUONI PASTO

Infine, l’Agenzia delle Entrate spiega che, quando riceve come pagamento dei buoni pasto, il commerciante è tenuto a memorizzare il corrispettivo, in tutto o in parte non riscosso, e ad emettere comunque il documento commerciale” con il registratore telematico. “Dal primo luglio 2020 sarà poi possibile specificare più nel dettaglio la natura della transazione”.

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