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Rc auto, in un anno risparmio di 40 euro sulla polizza

Assemblea dell’Ania, i dati presentati dal presidente Aldo Minucci – Complessivamente il risparmio arriva a 1,3 miliardi per gli automobilisti – “Truffe ancora troppo diffuse” – Allarme evasione: 4 milioni di veicoli circolano senza contrassegno – Nella previdenza complementare “assicurazioni più dinamiche dei fondi” – Boom del ramo Vita: +30%

Rc auto, in un anno risparmio di 40 euro sulla polizza

“Anche nel corso del 2014 i prezzi dell’assicurazione Rc auto sono diminuiti in maniera significativa. Secondo i dati Ivass riferiti al quarto trimestre dello scorso anno, gli italiani hanno pagato in media, per assicurare la propria autovettura, un premio pari a 475 euro, ossia 40 euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2013”. Lo ha detto questa mattina a Roma Aldo Minucci, presidente dell’Ania, intervenendo all’assemblea annuale dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici.

“Nel complesso, gli italiani hanno risparmiato un miliardo e 300 milioni – ha aggiunto – per assicurare un numero di veicoli rimasto pressoché invariato. Il premio medio è sceso del 15% da marzo 2012 a marzo 2015”.

Minucci rileva però che è cresciuto il numero degli incidenti nella prima metà del 2015 e “nello scenario attuale, per rendere strutturale il calo dei prezzi della Rc auto” sono necessari “nuovi interventi normativi”, come “l’approvazione della tabella del danno biologico”, la soluzione del problema “della valutazione del danno da morte e dell’individuazione coerente dei beneficiari” e “un più incisivo contrasto alle frodi assicurative, che rimangono troppo diffuse”.

Non è mancato l’allarme per l’evasione assicurativa: “Si stima che circolino circa 3 milioni e 900mila veicoli senza copertura – ha avvertito Minucci -, un fenomeno che si riflette su tutti gli assicurati, che debbono pagare un sovrapprezzo destinato al Fondo di Garanzia per risarcire gli incidenti causati dai non assicurati”. La dematerializzazione del contrassegno “che troverà applicazione dal prossimo 18 ottobre, costituirà un prezioso strumento per ridurre drasticamente l’evasione assicurativa”, ha aggiunto.

Secondo il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, con il ddl Concorrenza nel settore assicurativo “i premi continueranno a calare e gli sconti per i consumatori che accettano le clausole disciplinate” dal provvedimento saranno “realmente significativi”. Con il disegno di legge, ha aggiunto Guidi intervenendo all’assemblea Ania, “il governo si è realmente impegnato a disegnare un campo da gioco coerente con quanto accade nei paesi più avanzati. Abbiamo voluto rimuovere distorsioni e incertezze che hanno rappresentato una ‘tassa implicita’ per le assicurazioni, ma soprattutto per gli assicurati”.

PREVIDENZA COMPLEMENTARE: ASSICURAZIONI PIU’ DINAMICHE DEI FONDI 

Quanto alla previdenza complementare, il presidente dell’Ania ha sottolineato che l’anno scorso “su 6,5 milioni di aderenti, circa 2,9 milioni risultano aver scelto i piani individuali di previdenza, che si sono confermati la componente più dinamica (+10%) rispetto ai fondi aperti (+7%) e ai fondi negoziali (sostanzialmente stabili)”.

Minucci ha quindi avuto parole d’apprezzamento per il disegno di legge Concorrenza, ma ha definito “discutibile” l’aumento “dall’11 al 20% della tassazione dei rendimenti delle forme previdenziali”, perché “subordinare lo sviluppo di questo settore alle contingenti esigenze di cassa dello Stato è un’azione miope, che limita fortemente la finalità della previdenza complementare”.

SOLVENCY II: NON INASPRIRE LE REGOLE ALL’ULTIMO

In tema di regolamentazione – ovvero di Solvency II, il nuovo insieme di norme europee che entrerà in vigore dal 2016 –, il numero uno dell’Ania ha auspicato che “a pochi mesi dall’avvio del nuovo regime non vengano introdotti ingiustificati inasprimenti delle regole”. Il riferimento è una recente “Opinion” dell’Eiopa, l’Autorità europea delle assicurazioni, “con cui si richiede alle imprese, qualora vogliano utilizzare un modello interno, di riflettere il rischio del debito sovrano nei requisiti di capitale”. Secondo Minucci, si tratta di una novità che “produrrebbe un indebito aggravamento dei requisiti a fronte dell’investimento in titoli di Stato”. 

BILANCIO 2014: PREMI IN FORTE RIALZO, RECORD DEL RAMO VITA

Sul fronte dei risultati economici, il Presidente dell’Associazione fra le assicurazioni ha ricordato che nel 2014 “i premi raccolti, pari a 143 milioni di euro, sono risultati in forte aumento nei rami vita e in calo nel settore danni”. In particolare, gli italiani hanno destinato alle polizze vita oltre 110 miliardi, l’ammontare più alto nella storia del nostro settore, con una crescita del 30% rispetto al 2013. Nei rami danni la raccolta, pari a 33 miliardi, ha registrato un calo del 2,7%, in conseguenza di una diminuzione dei premi r.c. auto, determinata dalla forte riduzione dei prezzi praticati dalle compagnie”.

Minucci ha poi fatto sapere che “l’utile complessivo del 2014 è stato di circa 6 miliardi, di cui 3,5 relativi ai rami vita e 2,5 ai rami danni. La redditività, pari al 10%, è così tornata ai livelli medi europei” e gli stress test condotti lo scorso anno hanno confermato “anche alla luce dei criteri di Solvency II, la solidità del settore e la sua capacità di resistere a shock molto severi”.

INVESTIMENTI IN CRESCITA (+12%) 

Sul versante degli investimenti, l’anno scorso quelli delle assicurazioni hanno raggiunto quota “630 miliardi – ha continuato Minucci –, il 12% in più rispetto all’anno precedente”. Inoltre, “quasi la metà degli investimenti delle compagnie è rappresentata da titoli di Stato italiani”.

Infine, per quanto riguarda la recente possibilità data alle assicurazioni di fare credito attraverso investimenti in minibond, titoli cartolarizzati e operazioni di private placement, il numero uno dell’Ania ha ribadito che le compagnie italiane “hanno destinato circa 12 miliardi alle aziende” utilizzando questi nuovi strumenti.

“Un valore ancora piccolo, ma sicuramente significativo”, ha concluso, precisando che, per aumentare i finanziamenti diretti alle imprese, le compagnie assicurative hanno bisogno che siano risolte tre questioni: un sistema di garanzie pubbliche o private per ridurre il rischio default, la certezza che le nuove regole sul patrimonio di Solvency2 non penalizzino gli investimenti in infrastrutture e una tassazione sui rendimenti delle polizze collegate a investimenti a medio lungo termine equiparata a quella dei BoT (12,5%). 

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