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Rai, maggioranza spaccata: M5S vota col Pd contro Foa

Passa la mozione grillina contro il doppio incarico del presidente Rai, alla guida anche di Raicom – La Lega vota contro, ma si ritrova in minoranza – Di Maio chiede di riformare la Rai per separarla dalla politica

Rai, maggioranza spaccata: M5S vota col Pd contro Foa

La commissione di Vigilanza Rai ha approvato la risoluzione del Movimento 5 Stelle sull’incompatibilità del doppio incarico di Marcello Foa, presidente della Rai e di Raicom. Il Pd e Leu hanno votato con i grillini, la Lega contro: la maggioranza parlamentare si è dunque spaccata.

Il capogruppo dem in commissione di Vigilanza, Davide Faraone, ha scritto in un tweet: “La maggioranza non esiste più, Foa prenda atto del voto e si dimetta, incapace di guidare la Rai”.

La risoluzione, passata con 21 voti favorevoli, impegna Marcello Foa a lasciare immediatamente la presidenza di RaiCom. Non si tratta in ogni caso di una deliberazione vincolante e dunque non implica un’immediata decadenza.

La maggioranza, dopo essersi spaccata, prova a gettare acqua sul fuoco.

Secondo Massimiliano Capitanio, capogruppo della Lega in Vigilanza Rai, si è trattato solo di diverse interpretazioni tecniche dello Statuto.

Anche Gianluigi Paragone, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione di Vigilanza Rai, prova a sminuire l’accaduto: “Nessuna spaccatura politica e nessuna doppia lettura su questo voto in Vigilanza. Abbiamo con coerenza posto all’attenzione del Cda della Rai l’inopportunità e l’incompatibilità della doppia presidenza in capo a Marcello Foa di Rai e RaiCom. Speriamo ora che lo stesso Foa e il Cda prendano le dovute decisioni in merito”.

Dopo di che, è arrivata una nota di Luigi Di Maio: “Serve subito approvare una legge per spezzare il legame tra la politica e la Rai – si legge – Il M5s ne ha una già depositata, che siamo pronti a discutere. La tv pubblica è dei cittadini, che pagano il canone, non dei politici. È ingiusto che paghino per tenerla in piedi così. Quindi approviamo subito la nostra legge, a firma Liuzzi, che punta a spezzare il cortocircuito tra politica e servizio pubblico, premiando il merito e la trasparenza, oppure tagliamo il canone agli italiani. Delle due l’una. La riforma Rai è nel contratto”. 

Nessuno però è in grado di dire con certezza cosa succederà adesso: Fca rinuncerà al doppio incarico? Non sembra intenzionato a farlo. E cosa farà l’Ad Salini? Sulla Rai regna l’incertezza.

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