Condividi

Rai: il cda conferma Foa presidente, dopo l’intesa FI-Lega

Il Cda ha dato via libera per la seconda volta con 4 sì e un solo voto contrario del consigliere Pd. La nomina dovrà passare adesso al vaglio della stessa commissione che lo scorso 31 luglio votò contro – Con la nuova intesa tra Salvini e Forza Italia, i numeri stavolta sembrano esserci

Rai: il cda conferma Foa presidente, dopo l’intesa FI-Lega

Fumata bianca in Rai. Il consiglio d’amministrazione di Viale Mazzini ha confermato Marcello Foa nuovo presidente della tv pubblica. Quattro i voti a favore, uno contrario e un astenuto. I sì sarebbero quelli dell’ad Fabrizio Salini e dei consiglieri Beatrice Coletti (eletta in quota M5S), Igor De Biasio (Lega), Gianpaolo Rossi (Fdi).Il voto contrario è quello di Rita Borioni, in quota Pd, l’astenuto Riccardo Laganà, rappresentante dei dipendenti Rai.

Dopo mesi di dibattiti e polemiche la presidenza Rai torna dunque al centro dell’attenzione nazionale. La nomina di Foa dovrà adesso passare al vaglio della commissione di Vigilanza presieduta da Alberto Barachini dove il giornalista è atteso in audizione, presumibilmente fra martedì e mercoledi. Ricordiamo che lo scorso 31 luglio la nomina di non venne ratificata dalla commissione dove, il giorno successivo, non ottenne la necessaria maggioranza di due terzi (27 voti su 40 componenti).

Ma oggi lo scenario sembra essere radicalmente cambiato. Matteo Salvini è riuscito a spuntarla, superando il veto posto lo scorso agosto da Forza Italia. Il leader del Carroccio ha infatti trovato un’intesa con Silvio Berlusconi, necessaria per ottenere i numeri necessari in commissione di Vigilanza. Un accordo che può essere considerato parte integrante del riavvicinamento avvenuto in questi giorni tra i partiti del centrodestra.

L’avvio della presidenza Foa stavolta sembra destinato a non incontrare ostacoli. Subito dopo, sul tavolo del consiglio, arriveranno anche le prime nomine della nuova gestione, tra cui quelle chiave relative ai Tg.

Per quanto riguarda il Tg1, in pole position c’è sempre Gennaro Sangiuliano, sostenuto dal centrodestra, seguito da Alberto Matano, gradito a M5S, che potrebbe essere dirottato al Tg2.

Al Tg3 si attende la conferma di Luca Mazzà (oltre che del direttore di rete Stefano Coletta), mentre alla radiofonia si parla di Paolo Corsini. Al TGR potrebbero approdare, per volontà dalla Lega, Alessandro Casarin o Luciano Ghelfi, in lizza anche per il Tg2 qualora Matano andasse al Tg1. Per lo sport resta favorito Jacopo Volpi.

 

Commenta