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QUIRINALE – Sergio Mattarella, domani giuramento e il discorso alle Camere

QUIRINALE – Il nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, giurerà domani e farà il tradizionale discorso alle Camere – Ieri ha telefonato all’ex presidente Ciampi e ha fatto visita a Napolitano – Renzi: “Ora capite che cos’è il patto del Nazareno” – “Nessuna verifica di Governo e avanti fino al 2018”.

QUIRINALE – Sergio Mattarella, domani giuramento e il discorso alle Camere

Prima la messa e una camminata per il centro di Roma, poi una telefonata all’ex Presidente Carlo Azeglio Ciampi (“Tu puoi capire le mie preoccupazioni”) e una visita privata a casa del suo predecessore Giorgio Napolitano, infine la preparazione del discorso di insediamento che farà domani alle Camere. E’ stata questa la prima domenica del nuovo Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Martedì il nuovo Presidente giurerà e terrà il tradizionale discorso alle Camere con il quale manifesterà i tratti salienti della sua Presidenza, sicuramente all’insegna del massimo rispetto della Costituzione e della legalità ma anche punto di riferimento della Nazione nella stagione delle riforme. Vorrà essere un arbitro imparziale e rispettato da tutti.

In attesa dell’insediamento del nuovo Presidente, le forze politiche tirano i primi bilanci della battaglia per il Quirinale. Il premier Matteo Renzi, che è il vero vincitore, ha cominciato a mettere i puntini sulle i e ha detto, con qualche ironia: “Adesso avete finalmente capito che cos’è il Patto del Nazareno”, un accordo cioè tra lo stesso Renzi e Silvio Berlusconi che non comprendeva altro che l’intesa per l’approvazione delle due riforme istituzionali sul tappeto e cioè la nuova legge elettorale e la trasformazione del Senato. Il Quirinale era fuori dal Nazareno e fuori è rimasto, con buona pace di Silvio Berlusconi che lamenta tradimenti di Patti mai stipulati per la Presidenza della Repubblica.

Renzi ha anche risposto ad Alfano che chiede una verifica di Governo dopo la sbandata di Ncd sul Quirinale. “Non ci sarà nessuna verifica” ha detto il premier, da sempre allergico ai riti della Prima repubblica. Ma Renzi ha anche ribadito la sua volontà di mandare avanti Governo e legislatura fino alla scadenza naturale del 2018.

Il premier, che ha vinto alla grande ma che non vuole stravincere, cercherà ora di mantenere il clima di unità che è riuscito a riportare in casa Pd per mandare avanti le riforme, mentre il centrodestra – da Berlusconi ad Alfano -è allo sbando e nei prossimi giorni potrebbe riservare sorprese.

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