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Putin firma indipendenza Crimea e chiede annessione a Russia: minacce da Usa, Europa e Giappone

Putin ha firmato il decreto che riconosce l’indipendenza della Crimea, dando il via all’iter legale per l’annessione – A Kiev il presidente Turchynov ha chiesto ai deputati a dare il via libera alla parziale mobilitazione delle truppe ucraine – Obama: possibili nuove sanzioni, ma una strada diplomatica esiste ancora.

Putin firma indipendenza Crimea  e chiede annessione a Russia: minacce da Usa, Europa e Giappone

Ieri sera il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto che riconosce l’indipendenza della Crimea quale Stato sovrano, non più parte dall’Ucraina. In seguito, il numero uno del Cremlino ha informato in via ufficiale il Parlamento e il Governo della richiesta presentata dalla Crimea di aderire alla Federazione russa, primo passo legislativo previsto dalla Costituzione in vista dell’annessione. 

IN CRIMEA IL RUBLO E IL FUSO ORARIO RUSSO, NAZIONALIZZATE LE PROPRIETA’ UCRAINE

Dopo il referendum di domenica chiuso con un risultato schiacciante (il 95,6% di voti favorevoli), lunedì il Parlamento della Crimea si è dichiarato ufficialmente indipendente da Kiev e ha chiesto l’annessione alla Russia. È stato anche deciso il passaggio al fuso orario di Mosca, la nazionalizzazione di tutte le proprietà ucraine e l’adozione del rublo come seconda moneta ufficiale accanto alla grivnia ucraina, che non circolerà più da gennaio 2016.

L’UCRAINA VERSO LA MOBILITAZIONE DELLE TRUPPE

Il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turchynov, parlando in Parlamento ha condannato “la prolungata aggressione in Crimea che la Russia sta tentando di nascondere con questa grande farsa che loro chiamano referendum e che non sarà mai riconosciuto né dall’Ucraina né dal mondo civilizzato”. Turchynov ha quindi chiesto ai deputati a dare il “via libera” alla parziale mobilitazione delle truppe ucraine. 

OBAMA MINACCIA NUOVE SANZIONI, PUTIN: “A KIEV POTERE ILLEGITTIMO”

Intanto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato che gli Usa (insieme agli alleati europei) sono pronti ad adottare nuove e più dure sanzioni contro la Russia – oltre a quelle già assunte nei confronti di 11 personalità russe e ucraine – se Mosca continuerà a “interferire” in Ucraina e proseguirà con le sue provocazioni, “che non porteranno a nulla. Contro Mosca c’è l’isolamento internazionale. Nessuno riconosce il referendum in Crimea”. Obama ha detto poi di ritenere che esista ancora un percorso diplomatico valido per risolvere la crisi in Ucraina.

Il Cremlino e la Casa Bianca hanno diffuso dei comunicati in cui si dice che Obama e Putin hanno valutato opzioni diplomatiche per risolvere quella che è la peggiore crisi nelle relazioni tra Oriente e Occidente dalla Guerra fredda. Ma Obama ha sottolineato che prima la Russia deve mettere fine alle “incursioni” in Crimea, mentre Putin ha rinnovato le sue accuse sul fatto che la nuova leadership a Kiev, salita al potere grazie ad una rivolta il mese scorso contro il presidente suo alleato, non riesca a proteggere i cittadini di origine russa dai nazionalisti violenti ucraini.

ANCHE IL GIAPPONE PRONTO A SANZIONI CONTRO MOSCA

Anche il Giappone è pronto ad adottare sanzioni contro la Russia. “E’ deplorevole che la Russia riconosca l’indipendenza della Crimea, un’iniziativa che viola la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina – si legge nel comunicato del ministero degli Esteri di Tokyo – il Giappone sospenderà i negoziati sulle misure per la concessione dei visti e non avvierà i colloqui su nuovi investimenti, per un accordo sullo spazio e per un’intesa volta a evitare attività militari rischiose”. Tokyo “valuterà anche” altre sanzioni, conclude la nota.

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