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Puidgemont, emesso il mandato d’arresto Ue

La giudice Lamela ha emesso un mandato d’arresto europeo per Puigdemont che non ha alcuna intenzione di tornare in Spagna per farsi interrogare – Toccherà al Belgio eseguire l’arresto – Il Presidente destituito: “Il legittimo governo della Catalogna è stato incarcerato per le sue idee”.

Puidgemont, emesso il mandato d’arresto Ue

Dopo l’ordine d’arresto nei confronti del vicepresidente Junqueras e di 7 ministri del destituito Governo catalano, la scure della giustizia spagnola si abbatte anche su Carles Puigdemont. I giudici hanno accolto la richiesta della procura, emettendo un mandato d’arresto europeo nei confronti dell’ex presidente della Generalitat che da lunedì si trova in Belgio con altri quattro ministri e, in base a quanto dichiarato da lui stesso, non ha alcuna intenzione di tornare in Spagna per farsi interrogare.

“Sono stato informato dal mio cliente che il mandato è stato emesso contro il presidente e altri quattro ministri che si trovano in Belgio”, ha dichiarato dalla tv belga Vrt Paul Bekaert. “Significa che la giustizia spagnola ora manderà una richiesta di estradizione ai procuratori federali a Bruxelles”, ha precisato.

A quel punto toccherà al Belgio eseguire l’arresto e decidere se mantenere gli imputati in carcere fino a che un tribunale non deciderà in merito alla loro consegna in Spagna.

Nel tardo pomeriggio di ieri, migliaia di persone sono scese in piazza in Catalogna, rispondendo all’appello degli indipendentisti, per protestare contro l’arresto ordinato oggi dalla giudice spagnola Carmen Lamela di otto membri del Govern di Carles Puigdemont. La giudice ha ordinato che gli otto ministri  siano separati e detenuti in cinque prigioni diverse. Il vicepresidente Oriol Junqueras e il ministro Joaquim Forn saranno trasferiti nel carcere di Estremera, Jordi Turull e Raul Romeva a Valdemoro, Josep Rull a Navalcarnero e Carlesd Mundò a Aranjuez. Dolors Bassa e Meritxell Borras saranno detenute nel carcere per donne di Alcalà.

“Il governo legittimo della Catalogna – commenta su Twitter Puigdemont, tenendosi però a debita distanza dalla Spagna – è stato incarcerato per le sue idee e per essere stato fedele al mandato approvato dal parlamento catalano. Il clan furioso della 155 (la legge che è stata applicata da Madrid per destituire il governo, ndr) vuole il carcere. Il clan sereno dei catalani, la libertà”.

Com a president del @govern legítim de #Catalunya, exigeixo l'alliberament dels consellers i conselleres i el vicepresident @junqueras pic.twitter.com/qVwiJ9wJ4H

— Carles Puigdemont (@KRLS) 2 novembre 2017

Le accuse nei confronti dei ministri e dello stesso ex presidente sono pesantissime: ribellione, sedizione e malversazione. Rischiano fino a 35 anni di carcere. Secondo la giudice Lamela “i detenuti hanno ordito una strategia secessionista perfettamente organizzata attraverso documenti distribuiti tra le autorità del governo, del parlamento e delle associazioni indipendentiste.

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