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Profumo: “Leonardo tornerà a crescere”. Ma i broker restano diffidenti

L’Ad del colosso della difesa ha presentato il nuovo piano industriale. In particolare, le indicazioni sul flusso di cassa non sono piaciute al mercato. Tuttavia gli analisti italiani sono meno severi dei broker esteri: Banca Akros conferma il buy, giudizio positivo anche da Mediobanca Securities. Titolo ancora giù.

Profumo: “Leonardo tornerà a crescere”. Ma i broker restano diffidenti

“Batto da troppo tempo questi marciapiedi per non sapere che il mercato ha sempre ragione”. A mente calda, mentre da piazza Affari arrivano le notizie della disfatta del titolo Leonardo, Alessandro Profumo  cerca di sdrammatizzare. “Il  fatto di aver presentato una guidance inferiore al previsto – spiega ai giornalisti – faceva prevedere una reazione del genere”. Ma, a sottolineare la sua delusione, il manager chiude così la conferenza stampa: “ Ringrazio voi giornalisti perché le vostre domande si sono concentrate sugli obiettivi a lungo termine che vogliamo raggiungere”. Un indiretto rimprovero ai segnali in arrivo dagli analisti, ben più severi dopo la guidance emersa dal piano industriale. 

Anche stamane, infatti, non si rialza dal tappeto l’azione dell’ex Finmeccanica, sotto quasi del 3,6% nelle prime battute, in timido recupero a -1,1% a metà mattina dopo il terribile Ko, ieri -12,5%,  patito dopo la presentazione del piano industriale quinquennale punito per aver proposto al mercato target di crescita troppo deboli, secondo gli operatori, nel breve termine.

OPERATORI DELUSI SUL CASH FLOW

In particolare, dopo aver mandato in archivio un 2017 “deludente”, ha confermato le guidance riviste al ribasso già a novembre, all’origine di un brusco calo del titolo: ricavi tra 11,5 e 12 miliardi, ebitda a 1,05-1,1  miliardi e il Focf (che sta per cash flow from operations, cioè il flusso di cassa disponibile) compreso tra i 500 e i 600 milioni. “Proprio la conferma del dato sul cash flow – racconta un operatore – ha scatenato le vendite, ancor prima dell’inizio della conference call con gli analisti”. Di sicuro, poi, non hanno aiutato le stime, prudenti, sugli ordini attesi tra 11,3 e11,7 miliardi per l’impatto negativo della mancata (per ora) finalizzazione di un contratto sull’aereo C27 J export.  Nel 2018 i ricavi, secondo le stime della stessa Leonardo, resteranno stabili così come i debiti (2,6 miliardi) considerando anche l’effetto del riacquisto del bond in dollari effettuato di recente mentre sul flusso di cassa, stimato in 100 milioni, peseranno la tabella di marcia del contratto sugli Eurofighters, la riduzione degli anticipi da clienti ed i maggiori investimenti necessari per sostenere la crescita.   

ORDINI IN CRESCITA

In compenso torneranno a crescere gli ordini (12,5-13 miliardi) e l’ebitda (1,07- 1,12 miliardi) . Ma il cambio di rotta vero si avrà solo nel 2020 quando tornerà a volare la generazione di cassa, sotto la spinta degli elicotteri, l’asse nella manica di Profumo. Nel quinquennio gli ordini salirà ad un tasso del 6% annuo con un rapporto tra ordini e ricavi pari almeno a 1, fino a garantire una crescita della redditività a doppia cifra nel 2020. E’ giusto guardare ad obiettivi a 5-anni? Oppure gli analisti fanno bene a ricordarsi che, in scia a quanto sostenuto da Keynes, “nel medio termine saremo tutti morti”? Un operatore internazionale può (legittimamente) decidere di suggerire “sell” oggi salvo poi rivedere il giudizio più avanti. Ma in un portafoglio Italia è saggio prevedere spazio per un asset strategico per gli equilibri del sistema Italia. 

Si può spiegare anche così il diverso atteggiamento degli analisti internazionali rispetto a quelli italiani. JP Morgan, che ha tagliato il target da 12 euro a 11 euro con giudizio neutral. Stessa mossa da parte di  Socgen, che ha portato il target price da 14 a 13 euro pur confermando la raccomandazione buy.  

Al contrario, gli analisti italiani si schierano a favore del piano di Profumo. Banca Akros ha confermato il buy e il target di 14,25 euro, sottolineando che il business plan presentato ieri dall’ad Alessandro Profumo delinea un outlook migliore per la ripresa dei ricavi e dell’ebitda rispetto alle stime del consenso. Secondo il broker, nonostante le indicazioni sul flusso di cassa non siano piaciute al mercato, l’obiettivo di raggiungere un tasso di conversione del 50% dal 2020 in avanti non è lontano e probabilmente è migliore delle stime del consenso, che prevede una generazione di cassa di 350-400 milioni”. 

In sostanza, per Banca Akros “la reazione dei ieri del mercato è stata esagerata. I risultati 2017 sono stati confermati come un punto di partenza e il mercato di riferimento è in ripresa. Le modeste stime sui flussi di cassa 2018 e 2019 sono una cattiva notizia, ma ne comprendiamo le ragioni. Non crediamo che sia cambiato molto per il titolo e restiamo positivi”. 

Positiva è anche Mediobanca  Securities, che sul titolo non ha rating ma si dice convinta che “la società stia facendo i giusti passi per risolvere i problemi produttivi che hanno colpito la divisione elicotteri nel 2017. Ciò dovrebbe anche permettere al gruppo di beneficiare di una ripresa del mercato degli elicotteri civili”. “L’azione – aggiunge il broker –  tratta con un multiplo prezzo/utile di 10 volte sulla base delle stime 2018 il che rappresenta uno sconto di oltre il 40% rispetto ai concorrenti”. Il tallone d’Achille sta nel fatto che “Il piano sembra ben sostenuto soltanto nell’ultima parte del suo orizzonte. Crediamo che la società debba darsi da fare per convincere il mercato dopo le indicazioni prudenti fornite per il breve medio termine”. 

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