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Processo Bnl-Unipol, appello-bis: tutti assolti perché “il fatto non sussiste”

I giudici hanno anche revocato le sanzioni per le tre società coinvolte (Unipol, Bper ed Hera), così come la provvisonale da 15 milioni di euro che gli imputati avrebbero dovuto pagare alla banca spagnola Bbva.

Processo Bnl-Unipol, appello-bis: tutti assolti perché “il fatto non sussiste”

Tutti assolti perché “il fatto non sussiste”. Questo il verdetto della terza sezione della Corte d’Appello di Milano nei confronti dei 13 imputati per aggiotaggio – fra i quali Antonio Fazio, ex governatore di Bankitalia – al termine del nuovo processo di secondo grado per la tentata scalata di Unipol a Bnl nel 2005. I giudici hanno anche revocato le sanzioni per le tre società coinvolte (Unipol, Bper ed Hopa), così come la provvisonale da 15 milioni di euro che gli imputati avrebbero dovuto pagare alla banca spagnola Bbva.

Lo scorso 30 ottobre il pg Felice Isnardi aveva chiesto la prescrizione per tutti gli imputati e la condanna di Unipol a una sanzione da 720.000 euro per aver violato la legge sulle responsabilità aziendali. Nella requisitoria, Isnardi aveva detto che Fazio era responsabile per aver ostacolato la scalata di Bbbva a Bnl (che oggi fa parte del gruppo Bnp Paribas), ma di non poterne chiedere la condanna perché lo scorso 19 dicembre il reato si è prescritto.

Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate entro il 31 gennaio 2014. Gli altri imputati per cui la Corte d’Appello di Milano ha deciso per l’assoluzione sono l’ad di Unipol Carlo Cimbri, gli immobiliaristi Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto, l’eurodeputato del Pdl Vito Bonsignore, il finanziere Emilio Gnutti, il banchiere Bruno Leoni, l’editore Francesco Gaetano Caltagirone e i fratelli Ettore e Tiberio Lonati.  

Il 7 dicembre 2012 la Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza di assoluzione per Fazio e gli altri decisa dalla Corte d’Appello di Milano nel maggio dello scorso anno, confermando invece la condanna di Ivano Sacchetti e Giovanni Consorte, rispettivamente ex vice presidente e presidente di Unipol, per insider trading.

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