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Powell: l’inflazione è temporanea, possibile avvio del tapering entro il 2021

Nel suo discorso al meeting dei banchieri centrali di Jackson Hole il presidente della Fed resta vago sull’esatta tempistica del tapering (settembre o novembre?) che però è previsto entro l’anno, mentre per ora i tassi resteranno invariati – “La variante Delta crea rischi di breve termine ma le prospettive dell’economia americana sono buone”

Powell: l’inflazione è temporanea, possibile avvio del tapering entro il 2021

Il tapering potrebbe cominciare entro fine anno. Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, nel suo discorso al simposio di Jackson Hole, non ha deluso le attese degli analisti, fornendo alcune indicazioni sulla riduzione degli acquisti di titoli e mutui, oggi pari a 120 milioni di dollari mensili. 

Però nessuna data precisa. “Abbiamo detto che avremmo continuato gli acquisti di asset all’attuale velocità fino a ulteriori sostanziali progressi verso gli obiettivi della massima occupazione e della stabilità dei prezzi. Ritengo che tali progressi siano stati raggiunti per l’inflazione. Ci sono inoltre chiari progressi verso la massima occupazione. Se l’economia evolve come previsto, sarà appropriato iniziare a ridurre la velocità degli acquisti di asset quest’anno“, ha detto Powell, rimarcando tuttavia che il tapering “non è un segnale diretto di un vicino aumento dei tassi di interesse“. Qualsiasi decisione verrà valutata con estrema prudenza nelle prossime settimane, dato che una partenza troppo prematura potrebbe essere “molto dannosa”, ha sottolineato il presidente. Parole che lasciano pensare a un possibile avvio nel mese di novembre, come previsto da molti analisti, ma sui tempi potrebbe incidere la pressione dei falchi, che invece vorrebbero partire con la riduzione già dopo la riunione in programma per il 21-22 settembre.

Le parole di Powell hanno spinto al rialzo Wall Street e le Borse europee, mentre il cambio euro dollaro si attesta a 1,1801. Il rendimento del T-Bond decennale è all’1,334%.

Parlando dell’inflazione, il presidente della Fed non nasconde la sua “preoccupazione”, ma si dice ottimista, evidenziando che il rialzo dei prezzi è temporaneo e il valore tornerà al suo target del 2%. La pandemia resta invece “una minaccia alla crescita e la variante Delta crea rischi di breve termine”, ma “le prospettive sono buone per un progresso continuo verso la massima occupazione”. Il banchiere centrale ha spiegato che l’economia americana ha compiuto “chiari progressi” ma restano “debolezze” nel mercato del lavoro: in questo contesto una mossa inopportuna e intempestiva della politica monetaria potrebbe “rallentare l’attività economica”.

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