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Pop Vicenza e Veneto Banca: correntisti, azionisti e obbligazionisti, ecco cosa cambia

Salvi i correntisti, i debitori e i possessori di bond senior, a rischio gli azionisti e i possessori di bond junior – Ecco cosa potrà accadere con la liquidazione ordinata di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza.

Siamo a un punto di svolta per le banche venete. La disponibilità espressa da Intesa Sanpaolo cambia le carte in tavola e il  primo via libera dell’Europa alla liquidazione e al salvataggio senza bail-in spiana la strada alla soluzione del caso..

BANCHE VENETE: NESSUN RISCHIO PER CHI HA UN PRESTITO E PER I CORRENTISTI

Se la parte “sana” delle due banche venisse ceduta ad Intesa Sanpaolo e i crediti deteriorati confluissero in una bad bank coloro che hanno chiesto un prestito alla Popolare di Vicenza o a Veneto Banca non rischierebbero nulla dato che il debito verrà semplicemente trasferito nella banca acquirente. Nessun rischio nemmeno per i correntisti che non verranno coinvolti nelle vicissitudini dei due istituti.

I RISCHI PER GLI AZIONISTI

Molto diverso il discorso per quanto riguarda azionisti e obbligazionisti. Nel caso in cui le intenzioni venissero confermate, vale a dire se i Non Performing Loans venissero ceduti ad una bad bank gestita dallo Stato, le perdite potrebbero venire colmate attraverso un azzeramento degli azionisti. I titoli azionari in mano ai soci dopo la recente trasformazione delle due Popolari in Spa potrebbero non valere più nulla, mentre per quanto riguarda il pregresso, come si ricorderà, nelle corse settimane gran parte dei vecchi soci hanno aderito ad un accordo con gli istituti per ricevere un rimborso almeno parziale delle perdite in conto capitale subite in occasione della metamorfosi in Spa.

I RISCHI PER GLI OBBLIGAZIONISTI

Se come detto in precedenza, i bond senior non andranno incontro a nessuna ripercussione, i possessori dei bond subordinati, e in particolare gli investitori titolari di titoli junior, potrebbero invece essere coinvolti nell’operazione, andando dunque incontro ad ulteriori perdite. In questo frangente in base ad alcune indiscrezioni pubblicate dal Sole 24 Ore “è probabile, stando a quanto filtra dal Tesoro, che per questa tipologia di investitori che abbiano subito una vendita fraudolenta (“misselling”) scatti una forma di rimborso sul modello Mps”.

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