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Pnrr: i ritardi nei progetti mettono a rischio le ultime rate. Analisi dell’Osservatorio Conti Pubblici Italiani

L’Italia rischia di perdere 28 miliardi di euro del Pnrr se non riuscirà a completare i progetti entro giugno 2026. Analisi dell’Osservatorio Conti Pubblici Italiani sui ritardi e lo stato di avanzamento degli investimenti

Pnrr: i ritardi nei progetti mettono a rischio le ultime rate. Analisi dell’Osservatorio Conti Pubblici Italiani

L’Italia riuscirà ad usare tutti i fondi del Pnrr? Se lo chiede l’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica guidato da Giampaolo Galli che ha esaminato se il nostro Paese sarà in grado di utilizzare pienamente tutti i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Un analisi motivata dalle preoccupazioni recenti riguardanti i ritardi nell’attuazione dei progetti del Piano, che potrebbero influenzare la ricezione delle prossime rate del finanziamento.

Pnrr: a che punto siamo

Al momento più della metà dei 194,4 miliardi di euro a noi destinati sono già stati ricevuti. L’Italia ha finora ricevuto 102,5 miliardi di euro dal Pnrr, inclusi 24,9 miliardi di prefinanziamento e il resto distribuito in quattro rate, oltre a circa 550 milioni per il prefinanziamento di REPowerEU. La Commissione europea ha versato l’ultima rata il 28 dicembre 2023, e l’Italia ha richiesto il pagamento per la quinta rata, relativa ad azioni da completare entro il 29 dicembre 2023, la prima delle sei rimanenti. Ciò significa che l’Italia dovrebbe ancora ricevere oltre 90 miliardi di euro, quasi la metà dei 194,4 miliardi totali previsti dal Piano, corrispondenti al raggiungimento di 461 obiettivi e traguardi.

Ma per ricevere questa parte restante servirà completare progetti da qui a metà 2026. Un compito che però potrebbe essere proibitivo a causa dei ritardi nell’attuazione del Piano.

Pnrr: i ritardi mettono a rischio le future scadenze

Si stanno, infatti, accumulando ritardi nella realizzazione dei progetti previsti dal Pnrr, come già evidenziato dalla Corte dei Conti e dalle istituzioni europee. Nonostante l’Italia proceda con l’attuazione del programma, la realizzazione dei progetti rimanenti, in particolare per gli investimenti pubblici, sembra procedere lentamente, e così il rischio di ritardi nelle prossime scadenze è in aumento.

È importante notare che gran parte dei progetti da completare è legata all’ultima rata del Pnrr, prevista per giugno 2026. Questo paradossalmente implica che il mancato completamento di tali progetti mette a rischio solo la ricezione di quest’ultima rata, di circa 29 miliardi di euro.

Pnrr: gli investimenti e il loro stato di avanzamento

L’analisi degli investimenti, da parte dell’Osservatorio, si concentra sui progetti di infrastrutture e ammodernamenti, con un valore superiore a 500 milioni di euro e le relative scadenze, tralasciando gli investimenti in servizi, assunzioni nel settore pubblico o sussidi.

Dei 91 progetti da completare entro giugno 2026, 65 devono ancora essere avviati e uno è in fase iniziale, con un valore totale di circa 64 miliardi di euro. Tra questi, spiccano la realizzazione di 165 km di linee ad alta velocità nel Nord Italia e 119 km nel Sud Italia (per un totale di 8,7 e 3,9 miliardi di euro rispettivamente), la costruzione di infrastrutture per estendere la connessione ultraveloce sul territorio (per 5,3 miliardi di euro) e la creazione di oltre 150.000 nuovi posti negli asili nido (per un totale di 3,2 miliardi di euro).

Anche se 8 dei 18 progetti previsti per il 2024 non sono ancora stati avviati, la maggior parte dei progetti ha scadenza entro giugno 2026, per un totale di 49 su 91, con una spesa complessiva di 69 miliardi di euro, rappresentando due terzi del totale delle prossime sei rate.

Il mancato completamento di questi progetti entro giugno 2026 metterebbe così a rischio solo l’erogazione dell’ultima rata, pari a 28,5 miliardi di euro. Merito anche della Commissione europea ha fissato scadenze relativamente generose al momento dell’accordo del Pnrr.

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