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Più ricchezza prodotta dagli italiani

Dall’ultima ricerca di Unioncamere risulta che quest’anno dall’Italia, trainata da Milano, arriverà più valore aggiunto. Miglioramento e crescita sul fronte delle esportazioni e dell’occupazione.

Più ricchezza prodotta dagli italiani

Cinquecentosettanta euro in più nelle tasche di ogni italiano. Lo dichiara l’ultimo studio di Unioncamere, presentato alla 133esima assemblea dei presidenti delle Camere di commercio.
Quest’anno ogni cittadino produrrà in media 23.500 euro di valore aggiunto. Tuttavia la crescita non è uniforme lungo tutta la Penisola: nel capoluogo lombardo si raggiungeranno i 35mila euro che accresceranno la ricchezza di ogni milanese di 1.360 euro. Anche Bologna e Belluno vedranno una crescita superiore ai mille euro. Al contrario invece Imperia, Grosseto, Pesaro e Urbino non avranno alcun aumento nel valore aggiunto pro-capite, mentre Crotone si piazzerà in fondo alla classifica con una leggera inflessione.
“L’Italia sta ripartendo anche se permangono notevoli divari territoriali”,  ha dichiarato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. Affinché il Paese ricominci a correre sono necessarie riforme che semplifichino la vita delle imprese e per questo le Camere di commercio hanno investito nella semplificazione amministrativa. “Ma c’è ancora molto da fare – ha aggiunto Dardanello -, a cominciare dal pieno decollo dello sportello unico per le attività produttive”.
Ha ricordato inoltre che l’Italia è il primo Paese UE, dopo la Germania, per presenza sui mercati extra-europei, ma soprattutto il primo, dopo la Cina, per quantità di beni venduti nei Paesi emergenti. Sono proprio le esportazioni che quest’anno fanno la differenza in termini di valore aggiunto. Sono segnali di un sistema fortemente competitivo che va però rafforzato: solo il 5% delle imprese che esportano lo fa in modo stabile.
Buone notizie anche per quanto riguarda l’occupazione. Entro la fine di giugno sono previste quasi 317mila assunzioni nelle imprese italiane, di cui 220mila di carattere non stagionale. A trainare la ripresa delle entrate dovrebbe essere soprattutto il settore dei servizi nel suo complesso mentre è in calo il settore del turismo. E’ interessante che su questo fronte il Mezzogiorno vede un recupero: si prevedono poco meno di 100mila assuzioni nel II trimestre, 18.580 in più del 2010.

Pubblicato in: News

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