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Pirelli: dividendo 2021 in forte crescita. In Russia stop agli investimenti e le fabbriche rallentano

Il Cda propone all’assemblea la distribuzione di un dividendo Pirelli 2021 pari a 0,161 euro per azione – In Russia proseguono solo gli investimenti nella sicurezza

Pirelli: dividendo 2021 in forte crescita. In Russia stop agli investimenti e le fabbriche rallentano

Pirelli: dividendo in crescita all’orizzonte. Il Consiglio d’amministrazione della società ha confermato i numeri del bilancio 2021 – chiuso con un utile netto consolidato di 321,6 milioni di euro, in crescita rispetto ai 42,7 milioni di euro dell’esercizio precedente – e ha annunciato la cedola che sarà proposta all’assemblea degli azionisti.

Pirelli: dividendo 2021 a 0,161 euro per azione

Ai soci – si legge in una nota – sarà chiesto di valutare la distribuzione di un dividendo Pirelli da 0,161 euro per azione, per un esborso complessivo pari a 161 milioni di euro. La cedola proposta è di gran lunga superiore a quella dell’anno scorso, che si era fermata a quota 0,08 euro per azione.

Il dividendo relativo all’esercizio 2021 sarà posto in pagamento a partire dal 25 maggio 2022 (stacco cedola il 23 maggio 2022 e record date il 24 maggio 2022).

Pirelli in Russia: “Investimenti bloccati, le fabbriche rallentano”

Il Cda ha poi fornito alcune spiegazioni sulle attività del gruppo in Russia: “Pirelli è contraria a questa guerra – prosegue la nota – Stiamo supportando la popolazione ucraina con una donazione di 500mila euro e promuovendo una raccolta fondi tra i dipendenti. Gli investimenti nel mercato locale, tranne quelli legati alla sicurezza, sono stati bloccati”.

Ma non è finita. Le attività delle fabbriche in Russia “saranno progressivamente limitate a quanto necessario per garantire il finanziamento degli stipendi e dei servizi sociali per i dipendenti”, conclude la nota.

In Russia, Pirelli ha due fabbriche, in cui lavorano circa 2.300 persone.

Il mese scorso, Marco Tronchetti Provera, Ceo di Pirelli, aveva spiegato che “la Russia conta per circa il 3% dei ricavi di gruppo e per meno del 4% dell’ebitda margin. Non vediamo impatti significativi sulle operazioni locali: l’impatto diretto riguarda i prezzi del petrolio e dell’energia. Possiamo avere qualche problema a livello di logistica, ma non impatti significativi a livello locale”.

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