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Piombino, firmato l’accordo a Palazzo Chigi per la riconversione del polo siderurgico Lucchini

E’ stata siglata l’intesa per la riqualificazione del polo industriale di Piombino – Rossi (Regione Toscana): “Abbiamo la speranza e la determinazione a ricostruire l’area a caldo, nell’arco di due tre anni vogliamo una nuova produzione di acciaio a Piombino” – Risorse impiegate per 270 milioni – Dalla fabbrica dipendono direttamente 2500 persone

Piombino, firmato l’accordo a Palazzo Chigi per la riconversione del polo siderurgico Lucchini

E’ stato firmato l’accordo di programma per la riqualificazione del polo industriale di Piombino. Lo ha annunciato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti. -”Abbiamo firmato l’accordo di programma per Piombino – ha detto De Vincenti – è una tappa fondamentale per dare un futuro ai lavoratori e ai cittadini”.
L’intesa è stata siglata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dello Sviluppo economico, ministero della Difesa, ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, agenzia del Demanio, regione Toscana, provincia di Livorno, comune di Piombino, Autorità Portuale di Piombino e Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti.

“Abbiamo la speranza e la determinazione a ricostruire l’area a caldo, nell’arco di due tre anni vogliamo una nuova produzione di acciaio a Piombino”, ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, alla conferenza stampa. “Oggi chiude una lunga e gloriosa storia industriale, vogliamo aprirne una nuova. Vogliamo continuare a fare i binari più lunghi d’Europa”.

Entrando a Palazzo Chigi per la firma dell’accordo alle 18 il presidente Rossi aveva sottolineato che “Non è una giornata di cui dichiararsi soddisfatti: oggi inizia la chiusura dell’altoforno di Piombino ed è un momento drammatico, di collasso. Abbiamo la morte nel cuore”. “L’accordo – ha spiegato Rossi – serve a rilanciare la speranza di Piombino e dare la prospettiva di sostituire l’area a caldo con una tecnologia più avanzata. Una necessità di rilancio su cui governo e regione convengono”.

L’intesa prevede di mantenere la forza lavoro attraverso contratti di solidarietà, con una parte di cassa integrazione per le aziende dell’indotto, che sarà cassa integrazione in deroga per le aziende piccole. A livello economico l’impegno è di 270 milioni di euro. Dalla fabbrica dipendono direttamente il destino di circa 2500 persone che lavorano per Lucchini e Lucchini servizi e di altri 1500 lavoratori dell’indotto.

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