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Piazza Affari incerta, aspettando il Cda di Fonsai

Sia l’asta spagnola che quella francese hanno visto i rendimenti salire leggermente ma hanno comunque fatto il pieno per il collocamenti dei bond – Questo, comunque, non basta a ridare pienamente fiducia ai listini: Milano resta in altalena, anche se scivola in territorio positivo- Attesa per il Cda Fonsai sui concambi: è l’ora della resa dei conti

Piazza Affari incerta, aspettando il Cda di Fonsai

A fine mattinata le Borse europee riprendono brevemente quota per poi frenare nuovamente in una giornata nervosa condizionata dalle aste dei debiti sovrani spagnoli e poi francesi. Sia la Spagna sia la Francia hanno visto i rendimenti salire leggermente ma hanno comunque fatto il pieno di collocamenti di titoli di debito. Complici le tensioni sullo spread a quota 380 Milano si muove incerta oscillando attorno alla parità. Alle 13 l’indice sale dello 0,15%. Ad aiutare il listino le rassicurazioni dell’Unione Europea: Il rapporto deficit/Pil previsto dall’Italia per il 2013 (0,5%) “è in linea con le previsioni formulate dalla Commissione europea”, commentando così i dati resi noti ieri con il Def. Confermano con più decisione il segno più le altre principali piazze europee: Londra sale dello 0,58%, Francoforte dello 0,31% e Parigi dello 0,44%.

La Spagna ha collocato complessivamente 2,54 miliardi di bond a dieci e a due anni rispetto a un obiettivo massimo di 2,5 miliardi. I rendimenti sul decennale sono risultati in lieve rialzo al 5,743% dal 5,403% di gennaio mentre i tassi sul titolo a due anni si sono attestati al 3,463%. Bene la domanda: 2,42 volte per il decennale. Anche in Francia è stato sold out con un collocamento per 8 miliardi a breve e medio termine. Ma anche qui tassi in leggero rialzo: il titolo a cinque anni ha offerto un rendimento medio dell’1,83% rispetto all’1,78% dell’asta precedente.

Anche gli spread sul bund hanno reagito con un leggero rialzo: dopo l’asta spagnola il differenziale Bono-bund è salito a 414 punti per rientrare poi a quota 410 punti mentre il Btp-Bund, che in mattinata era in calo a 370 punti, si è portato a 383 punti per poi ritracciare a quota 380.

Il Ftse Mib è appesantito da Campari, Telecom Italia e Fiat, in fondo al Ftse Mib. In particolare il Lingotto ha ampliato il calo dopo le stime degli analisti sull’utile netto trimestrale ed annuo rispettivamente a 205 milioni e 1,13 miliardi.

Tra i titoli migliori sul Ftse Mib Autogrill che sale di oltre il 4% dopo aver confermato il dividendo 2012 in caso di conferma almeno delle condizioni del 2011 e dopo le dichiarazioni di Gianmaria Tondato, ad di Autogrill, sul possibile spin off futuro delle attività: “Vedremo, dipenderà dal tipo di struttura futura che avremo. Sicuramente quello che abbiamo già fatto è rendere indipendenti” gli indebitamenti delle due divisioni. “Più andremo avanti e più sarà così”. Contrastate le banche con Banco Popolare che sale del 3,19% e Bpm +1,98% mentre Unicredit si muove leggermente sotto la parità a -0,19%, Ubi a -0,60% e Intesa a -0,51%. I bilanci delle banche italiane “devono diventare più solidi. Occorre rivedere i criteri delle scritture, migliorare ulteriormente la struttura finanziaria, riequilibrandola. Serve prolungare le scadenze e riequilibrare le fonti di finanziamento”, “, ha commentato oggi il vice d.g. di Banca d’Italia, Anna Maria Tarantola, durante un intervento al 3* forum Banca & Impresa. ha concluso Tarantola.

Ma gli occhi del mercato oggi sono sulla partita Fonsai con il cda del gruppo assicurativo che si riunisce per il tema concambi e per fissare gli ultimi dettagli per la fusione. A complicare la partita è arrivato nei giorni scorsi l’intervento della magistratura che ha chiesto il fallimento di Imco e Sinergia, due società della famiglia Ligresti in cui, tra l’altro, è custodito il 20% di Premafin. Il che potrebbe rendere più delicata di quanto già non fosse il compito dei consiglieri indipendeti di Fonsai sui conca

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