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Piazza Affari è la miglior Borsa d’Europa e sfiora quota 19 mila

Il petrolio torna a correre anche se l’Eni è tra i titoli peggiori del Ftse Mib ma è soprattutto il recupero dell’hi-tech e delle perle del Quarto capitalismo a dare slancio a Piazza Affari – Bene Stm, Azimut, Amplifon e la Juventus – Contrastate le Borse europee – In ripresa Wall Street

Piazza Affari è la miglior Borsa d’Europa e sfiora quota 19 mila

Piazza Affari chiude positiva, +0,65%, a un passo dai 19.000 punti (18.953), una seduta contrastata per gli altri listini europei: Francoforte -0,18%; Parigi -0,38%; Madrid +0,44%. Fuori dalla zona euro, Londra -0,39%, mentre la Bbc, citando fonti governative, annuncia che martedì prossimo i parlamentari britannici voteranno sul divorzio consensuale con la Ue, in base agli accordi siglati a novembre. Il freddo è più intenso a Zurigo, -0,85%.

Wall Street, dopo un avvio incerto, è in rialzo e sembra ritrovare in parte l’ottimismo di venerdì scorso anche grazie al petrolio. Il greggio vola al Nymex in scia all’annuncio di un nuovo taglio alle esportazioni da parte dell’Arabia Saudita. Il Wti sale del 2,86% a 49,66 dollari la barile; Brent +2,02%, 58,21 dollari. Su altri fronti si resta guardinghi, mentre la delegazione americana per la ripresa dei colloqui è arrivata oggi in Cina. Disorienta invece lo shutdown del governo americano, che entra nella terza settimana e potrebbe “continuare per un bel po’” secondo il capo dello staff della Casa Bianca.

Il dollaro abbassa la cresta, a fronte di un Fed che potrebbe rivelarsi più colomba del previsto nel 2019. L’euro risale così in area 1,146, nonostante la delusione per gli ordini di fabbrica tedeschi, scesi a novembre dell’1%. L’oro cerca di cavalcare l’onda e si apprezza a 1287,11 dollari l’oncia (+0,18%).

In Piazza Affari Stm +3,89%, recupera parte delle perdite subite la scorsa ottava. Brilla il risparmio gestito con Azimut, +3,83%. Amplifon +3,06% e Juventus +2,96% continuano a macinare guadagni. Bene la moda con Moncler +2,72%.

Le banche sono positive, in particolare le big Unicredit +2,64% e Intesa +1,69%. Resta aperta la questione Carige, ancora sospesa dalle contrattazioni, nel giorno del primo incontro tra i commissari dell’istituto e i vertici del Fondo interbancario per la tutela dei depositi.

L’oro nero trascina i petroliferi, con l’eccezione di un peso massimo come Eni -0,88%.

In fondo al Ftse Mib c’è Pirelli, -0,95%, penalizzata dal fatto che JP Morgan ha tolto la raccomandazione “overweight” sul titolo. Giù Recordati -1,23%; Campari -0,9%; Terna -0,46%; Diasorin -0,74%.

Poco mosso l’obbligazionario il rendimento del Btp 10 anni sale 2,91%, ma lo spread scende leggermente a 268.80 punti base (-0,15%). Stasera, a mercato chiuso, si attende l’annuncio del ministero dell’Economia sull’asta Bot a 12 mesi in agenda giovedì 10 gennaio, con cui prende il via l’offerta di metà mese. Il 14 gennaio, data di regolamento, giungono a scadenza 7,5 miliardi di euro di buoni a dodici mesi. Su Mts l’attuale Bot annuale dicembre 2019 garantisce un rendimento di 0,289% a un prezzo intorno a 99,73.

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