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Piazza Affari debole, giù le banche. Ma Ferragamo continua a correre

Giornata all’insegna della prudenza in tutta Europa – Milano perde lo 0,05% – Contrastate le banche ma Mps ha ceduto il 6% nel giorno del via libera del Cda all’aumento di capitale da tre miliardi di euro – In controtendenza Ferragamo: dallo scorso 14 novembre, quando ha pubblicato i conti, ha guadagnato il 22% – Wall Street debole in attesa del Thanksgiving

Piazza Affari debole, giù le banche. Ma Ferragamo continua a correre

Piazza Affari si risolleva dai minimi della mattinata ma non riesce a riportarsi in territorio positivo e chiude a -0,05%. Lo spread chiude a 237 punti base. Il listino è appesantito dal tracollo di Mps -5,9% su cui si sono scatenate le vendite nella giornata in cui il cda ha varato l’aumento di capitale da 3 miliardi. Il titolo ha chiuso in calo del 6% circa con forti vendite e dopo essere stato sospeso per eccesso di ribasso.

In rosso anche Bpm -2,6% in attesa dello scontro nell’assemblea del 21 per la formazione dei nuovi organi di governo. Ubi -0,66%. Sul fondo del Ftse Mib ci sono anche Tenaris -2,48%, Telecom Italia -1,60% e Fondiaria Sai -1,08%. In evidenza sul Ftse Mib il Banco Popolare che sale del 2,03%. Nel pomeriggio, secondo quanto si è appreso da fonti finanziarie, è in corso un Cda straordinario della banca che potrebbe assumere decisioni su un riassetto che coinvolgerebbe il Creberg, di cui il Banco Popolare detiene il 75% del capitale. Creberg sale del 2,01%. Unicredit +0,19%, Intesa +1,04%.

Bene anche Azimut +1,98% in vista della pubblicazione della raccolta del mese di ottobre, Buzzi Unicem +1,48% ed Atlantia +1,28%. Ferragamo continua a correre +1,96% Cali più accentuati in Europa: Parigi -0,57%, Londra -0,87%, Francoforte-0,11% Sul fronte dei dati macroeconomici, dagli Usa è arrivato il dato sull’indice della fiducia dei consumatori calcolato dal Conference Board che è sceso sui minimi da aprile: la fiducia dei consumatori americani in novembre è calata a 70,4 da 72,4 di ottobre deludendo le attese degli analisti, che scommettevano su un aumento a 72,6.

È salito oltre le attese invece il dato sull’attività manifatturiera dell’area di Richmond. La lettura di novembre è stata a 13 punti per l’indice composite a fronte di un dato di 1 punto a ottobre. In arrivo anche alcuno dati sul fronte immobiliare: i permessi per la costruzione di case negli Stati Uniti in ottobre sono saliti del 6,2% in ottobre a un tasso annualizzato di 1,034 milioni, ai massimi dal giugno 2008. A settembre i prezzi delle case nelle 20 maggiori città americane, misurate dall’indice Case-Shiller, sono saliti in settembre del 13,3%, l’aumento maggiore dal 2006.

Occhi sul giorno del Thanksgiving e del Balckfriday. Nel frattempo i mercati, che si attendono l’avvio a breve della riduzione degli stimoli della Fed, tornano a guardare per il 2014 al rischio politico americano. Su questo fronte per la prima volta i Repubblicani hanno superato i democratici in vista del voto di medio termine del 2014. Secondo un sondaggio della Cnn, se si votasse oggi i Repubblicani conquisterebbero il Congresso, superando il partito di Barack Obama (da 49% a 47%). Solo un mese fa il partito democratico era avanti di otto punti, 50 a 42%. Wall Street ha aperto positiva e alla chiusura dell’Europa il Dow Jones sale dello 0,06% e il Nasdaq dello Il petrolio Wti cala ancora dopo l’accordo sul nucleare con l’Iran a 93,89 dollari al barile (-0,21%). Il cambio euro dollaro scambia a 1,355.

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