Condividi

Il piano di Intesa Sanpaolo: meno Npl, più utili e dividendi alti

Il Ceo Carlo Messina ha presentato il nuovo piano d’impresa con cui punta a fare di Intesa Sanpaolo la prima banca in Europa: “Ridurremo ancora i crediti deteriorati, ci saranno meno filiali e più digitale” – Il risultato netto toccherà i 6 miliardi, con dividendi alti – La conversione delle risparmio fa volare il titolo in Borsa.

Un piano d’impresa che punti prima di tutto al derisking e poi alla crescita, per fare di Banca Intesa Sanpaolo “la prima banca in Europa per profilo di rischio”, come ha spiegato l’amministratore delegato Carlo Messina nel corso della presentazione dei conti del 2017 e del business plan 2018-21, a Milano.

“Il piano 2014-2017 – ha spiegato Messina – si è concluso con successo, col risultato netto cresciuto del 23% a 3,8 miliardi, cioè il livello più altro dal 2007. Così come per le commissioni, quello appena concluso è stato il miglior trimestre di sempre”. Sono stati poi ceduti 13 miliardi di Npl, portandoli al 5,5% dei crediti complessivi, al netto delle rettifiche dovute all’acquisizione delle banche venete: “Abbiamo dunque già raggiunto l’obiettivo di scendere sotto il 6%, che era fissato per fine 2019”.

L’obiettivo al 2021 sarà invece quello di scendere sotto il 3% netto, abbattendo il costo del credito di 40 punti base e portandolo così ai livelli pre crisi. “Stiamo portando il nostro core business dal wealth management al wealth management and protection”, ha spiegato Messina insistendo sull’obiettivo di ridurre sempre di più il profilo di rischio.

Altra priorità del piano è quella della riduzione dei costi: il cost/income scenderà di 10 punti percentuali al 45% e il piano di esuberi prevede 9.000 uscite volontarie, solo parzialmente controbilanciate da 1.650 assunzioni e da 5.000 dipendenti riconvertiti in attività commerciali e creditizie. Saranno chiuse 1.100 filiali, “comprese le 600 ereditate dalle banche venete, ma grazie all’acquisizione di Banca 5, l’ex banca dei tabaccai, avremo una maggiore copertura del territorio”.

Alla fine del piano la banca avrà ancora quasi 91mila dipendenti ma avrà ridotto complessivamente i costi di 1,5 miliardi. E investirà in tutto quasi 6 miliardi, di cui 2,8 miliardi solo nella digitalizzazione, altro focus del piano d’impresa presentato a Milano: “Al momento siamo la terza banca europea per l’online banking, con 7 milioni di clienti, vogliamo diventare la prima”.

La tecnologia però non farà passare in secondo piano le persone, che Intesa Sanpaolo ha messo al centro della nuova strategia nonostante gli esuberi: “Abbiamo coinvolto 13.500 dipendenti nel piano. Ottomila persone lavorano già in regime di smart working, con un grado di soddisfazione che è passato dal 66% del 2013 all’82% del 2016, e alla fine del piano i lavoratori in smart working saranno 24.000”, ha specificato l’amministratore delegato parlando alla comunità finanziaria e ai giornalisti.

Il piano, pur fondandosi principalmente sulla riduzione del rischio, prevede anche una forte crescita: il risultato netto dovrà salire del 58% dagli attuali 3,8 miliardi a 6 miliardi, con dividendi che rimarranno sempre molto alti, anche se in progressivo allentamento percentuale dall’85% del payout previsto nel 2018 al 70% nel 2021. “Il punto chiave è come fare i ricavi che ci consentiranno questi risultati, e per questo puntiamo molto sull’attività di bancassurance e sulla banca dei territori”, ha detto Messina.

“Puntiamo a diventare il quarto player assicurativo italiano: il progetto pilota ci ha già permesso di passare da 0,3 polizze al giorno per filiale a 3 polizze al giorno”, ha aggiunto il Ceo, specificando che continueranno ad essere prioritari anche il private banking e l’asset management, senza dimenticare però il credito alle famiglie e alle imprese, cresciuto del 2,6% nel 2017 (con 21mila aziende riportate in bonis nell’ultimo anno), oltre che la responsabilità sociale della banca.

“Questo è un aspetto che fa riferimento ai valori della banca e ai miei valori personali: siamo l’unica azienda italiana presente nei primi 100 nell’indice di sostenibilità e vogliamo diventare i primi in Europa per impatto sociale”. Per questo obiettivo sarà stanziato un fondo da 250 milioni di euro a sostegno di startup, ricerca, ambiente, occupazione femminile, risorse ai più bisognosi e cultura.

Rispondendo poi alle domande degli analisti, Messina ha anche precisato il modus operandi, suggerendo che anche per il Paese Italia, oltre che per le banche, “l’obiettivo sia prima quello di fare i compiti a casa e poi di chiedere qualcosa. Prima dobbiamo ridurre il debito, poi possiamo pretendere. Per quanto riguarda la situazione italiana, non vedo problemi se il Pil continuerà a crescere, anche con questi ritmi, mentre un eventuale ritorno alla recessione metterebbe a rischio la nostra agenda. Ma abbiamo un piano di emergenza per questo”.

Il nuovo piano di Intesa Sanpaolo convince gli investitori, complice anche la scelta del Cda di ieri di convertire le azioni risparmio in ordinarie. In mattinata a Piazza Affari quello di Intesa Sanpaolo è l’unico titolo del Ftse Mib in territorio positivo, con un guadagno superiore all’1% e sopra i 3 euro per azione, mentre il listino crolla perdendo circa il 2%. Le azioni risparmio guadagnano oltre l’8% a 3,23 euro.

Commenta