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Petrolio, in calo gli impianti di trivellazione in Nord America

Inversione di tendenza rispetto all’andamento del mese di maggio. Nell’ultima settimana il numero di impianti di trivellazione in Nord America è diminuito di due unità, a causa della riduzione dei pozzi attivi in Canada (-14), non compensata dall’aumento di quelli in Usa (+12). Ne risente l’andamento dei titoli del comparto Oil & Gas, su tutti Tenaris, Eni e Saipem

Petrolio, in calo gli impianti di trivellazione in Nord America

La società statunitense Baker Hughes, attiva nel campo dei servizi petroliferi, ha fornito nella serata di venerdì l’aggiornamento sul numero di pozzi petroliferi attivi. 

Il dato evidenzia un calo settimanale nel numero di impianti di trivellazione in Nord America (da 1129 a 1127 impianti). Se infatti negli Stati Uniti sono aumentati di 12 unità in relazione al comparto oil, è in calo il numero di pozzi attivi in Canada (-14), stabili invece quelli del Golfo del Messico. 

Su base mensile invece, il trend è inverso; il Canada ha fatto registrare a maggio un calo delle attività (-23), mentre negli Stati Uniti sono aumentate (+40), così come in Europa e Sud America, anche se in maniera ridotta. 

I dati forniti da Baker Hughes spiegano anche il lieve rialzo del prezzo del petrolio durante la mattinata di lunedì. Il Wti (West Texas Intermediate) sale del 5%, mentre il Brent dello 0,5%. Il settore Oil&Gas rimane però ancora debole sui mercati (Tenaris +0,22%, Eni e Saipem guadagnano lo 0,6%). 

 

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