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Pensioni, Brambilla scarica il Governo: “Quota 100 non regge”

L’esperto di previdenza della Lega dice di considerare “conclusa” la sua esperienza come consulente economico del Governo – E sul decreto in arrivo dice: “Chi conosce la macchina sa che è impossibile accontentare subito tutti”

Pensioni, Brambilla scarica il Governo: “Quota 100 non regge”

Alberto Brambilla, esperto di previdenza in quota Lega, abbandona il ruolo di consulente economico del Governo. Lo ha annunciato in un’intervista a La Verità, spiegando di essere in disaccordo con l’impianto del decreto su quota 100 che il Governo ha intenzione di varare entro questa settimana.

“Arriveranno circa 300 mila domande per accedere a quota 100 – ha detto – Chi conosce la macchina sa che è impossibile accontentare subito tutti. Ci sarà un tale ingorgo che bisognerà fare delle scelte. Abbiamo una grande quantità di ingabbiati a quota 106-107-108. Gente con 66 anni di età e 42 di contributi. Nel primo quadrimestre la precedenza spetta a loro. Nella seconda parte dell’anno possiamo occuparci dei pensionati fino a quota 103, e l’anno prossimo passeremo agli altri. La quota 100 non può avere un trattamento privilegiato rispetto a situazioni più sfortunate”.

E ancora: “Nel 2008 lo Stato centrale trasferiva 6o miliardi per assistenza sociale attraverso l’Inps. Oggi siamo a 115 miliardi. A questa cifra dobbiamo aggiungere, sulla base delle indicazioni della Ragioneria di Stato, la spesa assistenziale degli enti locali e lo 0,8% del Pil per il sostegno alla casa. Alla fine il monte spesa totale per l’assistenza sociale sfiora i 13o miliardi, quando la spesa per le pensioni autentiche, cioè quelle sostenute dai contributi, è di 160. Così il sistema non regge”.

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