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Passera: resistenze su liberalizzazioni, ma andremo fino in fondo

Il ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture al convegno del Centro studi di Confindustria: “Le banche che si sono dedicate all’economia reale adesso prendono una botta pazzesca” – Insomma, “siamo in recessione, se qualcuno aveva ancora dubbi” – L’effetto più grave di questa situazione è “il disagio legato al mondo del lavoro”.

Passera: resistenze su liberalizzazioni, ma andremo fino in fondo

Sul fronte delle liberalizzazioni “andremo fino in fondo”. Parola di Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, che oggi è intervenuto al convegno del Centro studi di Confindustria. “Tanti settori sono ancora ingessati”, ha detto ancora il ministro, che ha ringraziato “i tanti” che si sono resi disponibili, “un po’ meno quelli che si sono messi di traverso”.

Quanto al settore bancario, “l’emergenza di oggi si chiama credito – ha continuato Passera -. Le regole dell’Eba sono prive di saggezza” e gli istituti di credito “che si sono dedicati all’economia reale adesso prendono una botta pazzesca”. La restrizione del credito da parte delle banche avviene, secondo il ministro, “non per cattiva volontà, ma per oggettiva impossibilità”.

Insomma, “siamo in recessione, se qualcuno aveva ancora dubbi. Ci siamo di nuovo dentro, per cause non nostre. Anche questa crisi viene da fuori”, in particolare dalla “pessima gestione” della crisi greca. In ogni caso, “noi da questa recessione dobbiamo e possiamo uscire”. Passera assicura che “l’Italia ha i numeri, la capacità e le basi per poter parlare di crescita”.

Il primo nodo da sciogliere per ridare slancio all’economia italiana è quello della produttività: “Dobbiamo affrontarlo insieme e lo dico anche ai sindacati. Senza la crescita anche il rigore e l’equità diventano irraggiungibili”. L’effetto più grave di questa situazione è “il disagio legato al mondo del lavoro, oggi vicino alla non sostenibilità”.

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