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Papa Francesco chiede aiuto ai colossi americani per mettere ordine nei conti del Vaticano

Arrivano in Vaticano nuovi consulenti finanziari e di comunicazione statunitensi – Dovranno mettere ordine nei conti e portare “i principi del Vangelo” nelle attività economiche della Chiesa

Papa Francesco chiede aiuto ai colossi americani per mettere ordine nei conti del Vaticano

Le grandi società di consulenza americane sbarcano al Vaticano. Papa Francesco ha ingaggiato colossi internazionali statunitensi per l’auditing finanziario e gestionale, con l’obiettivo di snellire le procedure interne, mettere in ordine i conti, aumentare l’efficienza della struttura amministrativa.

Dovrebbe trattarsi di un lavoro di pochi mesi. Un lavoro per “consentire ai principi del Vangelo di permeare anche attività di natura economica e finanziaria”, come ha scritto Francesco.

Bergoglio aveva già istituito a fine luglio una commissione referente che risponde direttamente a lui, come quella per lo Ior. Solo che il campo di indagine è “l’intera struttura economico-amministrativa della Santa Sede” ed il lavoro è enorme. Così la commissione referente di laici, presieduta dall’economista maltese Joseph Zahra si è affidata ai consulenti.

Sono stati scelti top manager ed esperti contabili provenienti dalla Promontory Financial Group, la società che da qualche mese sta mettendo ordine nei 19 mila conti correnti dello Ior, dalla Ernst and Young incaricata di effettuare un lavoro di verifica e consulenza sulle attività economiche e sui processi di gestione amministrativa del Governatorato (dove si coordinano i bandi per la maggior parte degli appalti) e, secondo le ultime notizie arrivate, anche dalla KPMG, una società di auditing e consulenza fiscale con il compito di “allineare le procedure contabili di tutti i dipartimenti della Santa Sede in modo da rispettare gli standard internazionali”.

Infine la MacKinsey aiuterà Francesco a mettere ordine nel settore della comunicazione, al momento frammentario e dispersivo. L’obiettivo è fare in modo che la comunicazione diventi “più funzionale, efficiente e moderna”.

“Si ha fiducia nella competenza professionale dei laici che compongono la commissione e scelgono i consulenti”, chiariscono in Vaticano. Tuttavia la aprola finale spetta all’unico gruppo internazionale che avrà voce in capitolo per consigliare il Papa, ossia gli otto cardinali che ha scelto per aiutarlo nelle riforme.

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