Condividi

Panebianco: “La vera partita della politica italiana si gioca tutta sul Quirinale”

INTERVISTA AL POLITOLOGO ANGELO PANEBIANCO – “Il punto centrale di oggi è: chi e con quale maggioranza verrà eletto il Presidente della Repubblica” – Bersani punta a un Presidente che gli dia l’incarico per un governo di minoranza per poi andare alle elezioni: ma la sua ostinazione a muoversi solo verso i grillini sembra disperata – Il ruolo di Renzi

Panebianco: “La vera partita della politica italiana si gioca tutta sul Quirinale”

Ci sono le ipotesi, gli scenari, i tentativi, le speranze e poi ci sono i fatti “nudi e duri e il primo fatto è che bisogna eleggere il Presidente della Repubblica”. Angelo Panebianco, politologo di fama nazionale, ordinario all’Università di Bologna ed editorialista del “Corriere della Sera”, ci aiuta a risolvere il rebus della politica italiana e la prima parola che suggerisce è: Quirinale.

FIRSTonline – Professore, a 40 giorni dalle elezioni abbiamo ancora il Governo Monti in carica per l’ordinaria amministrazione e un Presidente incaricato come Bersani che è congelato. Come usciamo da questo grande freddo politico e istituzionale?

PANEBIANCO – La situazione è davvero confusa e tutto potrebbe restare così fino all’elezione del Presidente della Repubblica. Ma il nodo, la soluzione, passa necessariamente da lì, dal Colle. Il punto centrale oggi è: chi e con quale maggioranza verrà eletto il Presidente. La linea di Bersani è chiara, non vuole contrattare col Pdl, cerca invece il consenso dei grillini o almeno di una parte di loro. Vuole un Presidente che sia disponibile a fare quello che non ha fatto Napolitano: qualcuno che gli dia l’incarico per la formazione di un Governo anche di minoranza. Un Governo che, anche sfiduciato, possa condurre il Paese alle elezioni e svolgere le attività di ordinaria amministrazione sbrigate oggi dal Governo Monti. Questo darebbe a Bersani un po’ di respiro. E’ ovvio che si tratta del tentativo disperato di un leader molto indebolito anche all’interno del suo partito. Spinto da tutti quelli che lo hanno seguito fin qui e che saranno travolti dal suo futuro politico.

FIRSTonline – Un progetto destinato al fallimento?

PANEBIANCO – La strada è stretta, ma il suo capolavoro sarebbe se riuscisse a spaccare il Movimento 5 stelle, allora avrebbe vinto. Intanto però crescono, nel Pd, i malumori per l’ostinazione con cui il segretario si muove solo verso i grillini. C’è, all’interno della stessa direzione del Pd, una linea dialogante con il Pdl. Le posizioni non sono ancora emerse con chiarezza, ma ci sono segnali importanti. Questa apertura potrebbe rallentare la corsa verso le elezioni, perché non tutti le vogliono, anzi, soprattutto i parlamentari appena eletti non ci tengono a tornare al voto.

FIRSTonline – Berlusconi sostiene che le elezioni sono un’estrema ratio, pur affermando di essere in vantaggio. A cosa mira?

PANEBIANCO – Berlusconi cerca di portare a casa un presidente della Repubblica non ostile, perché sarebbe una vera iattura per lui. Non vuole un nemico e questo è il punto di equilibrio che sta cercando.

FIRSTonline – In questo scenario si inserisce l’ipotesi di un Governissimo?

PANEBIANCO – No, al Governissimo non credo proprio. Immagino piuttosto un Governo di transizione, che conduca il Paese in questa fase, con convergenze su alcuni punti, poi non si sa mai quanto può durare.  All’indomani delle elezioni avrei scommesso su un Governo del Presidente, ma i fatti mi hanno smentito. Ora bisogna vedere chi sarà il Presidente e soprattutto con i voti di chi sarà eletto. Allora capiremo qualcosa di più dei prossimi mesi.

FIRSTonline – I saggi potrebbero dare una mano a trovare punti d’intesa?

PANEBIANCO – Si, potrebbero. Si tratta di una mossa intelligente del Presidente Napolitano, volta soprattutto a guadagnare tempo. Ma già Onida ha chiarito, ad esempio, con quale spirito partecipa a questa iniziativa. In realtà per uscire dallo stallo fra queste forze politiche ci vuole un colloquio vero, o da questa situazione non si esce.

FIRSTonline – Renzi sembra più aperto a questa prospettiva. Che ruolo sta giocando il sindaco di Firenze?

PANEBIANCO – Cerca soprattutto di rilanciare se stesso, ma anche per lui la strada è impervia. Se andremo alle elezioni e il Pd rimetterà in campo le primarie, il futuro di Renzi dipenderà da chi ci sarà dall’altra parte e dalle regole. Non dimentichiamoci che la direzione del partito non è favorevole a Renzi e se le regole saranno quelle dell’altra volta e il suo avversario sarà Barca, per esempio, avrà ben poche chance.

FIRSTonline – Qual è la soluzione migliore per l’Italia?

PANEBIANCO – Tutto sommato penso sia meglio tornare a votare, perché in questo contesto è difficile immaginare un Governo di legislatura. Prima però bisogna fare le cose urgenti, dare i soldi alle imprese e le garanzie all’Unione Europea. Magari ci vorrebbe anche una nuova legge elettorale, ma dubito che riusciremo a farla.

Commenta