VOTO: 6,5
Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Per lo spettacolo si prega di ripassare fra qualche tempo, ma d’altronde dall’Inter non si poteva pretendere di più. Anzi, il risultato è stato fin troppo scontato. Complice una Fiorentina inguardabile, i nerazzurri si sono impadroniti da subiti del match, facendolo loro senza nessuna difficoltà. Memore degli errori della scorsa settimana contro l’Udinese, Ranieri è tornato all’amato 4-4-2 con la linea verde Faraoni-Coutinho sulle fasce. A proteggerli (ma non solo) Maicon e Nagatomo, con il brasiliano che rientrava dopo un mese e mezzo di stop. Dall’altra parte una Fiorentina in piena emergenza (fuori anche Jovetic per un problema all’anca) ma non per questo giustificabile: orrenda la prestazione dei viola, incapaci di calciare anche una so.la voltga nella porta di Julio Cesar.
Il match ha preso subito la strada voluta dall’Inter che doveva però attendere quasi tutto il primo tempo per esultare: una verticalizzazione di Coutinho sembrava innocua, ma un errore di Natali (e che errore!) permetteva a Pazzini di insaccare alle spalle di Boruc.
Chi si aspettava una Fiorentina diversa all’inizio della ripresa, è rimasto subito deluco dal rinunciatarismo dei viola che non hanno ancora assimilato gli schemi di Delio Rossi. Il colpo del K.o arrivava quasi subito più per merito della sorte che di Nagatomo. Il giapponese sfruttava inconsapevolmente un rinvio di Pasqual: rimpallo comico e buonanotte per Boruc. Da lì in èpoi la partita è diventata quasi inutile, anche se l’Inter ha sfiorato la terza rete con Thiago Motta, Muntari e Pazzini (due volte).
Nel dopo-partita Ranieri ha commentato: “E’ stata un’ottima prova: questa è una squadra che cade ma si rialza. Io non mi arrendo mai e nemmeno la sqaudra. Questi sono giocatori che hanno vinto tutto e mai si arrendono.
Martedì l’Inter va a Marassi per recuperare la partiuta con il Genoa, sognando la rincorsa alla Champions.
