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Pagamenti in contanti: novità per pensioni, affitti, tasse e banche

Il nuovo tetto di 3mila per i pagamenti in contanti entrato in vigore il primo gennaio con la legge di Stabilità 2016 prevede alcune eccezioni – Ecco cosa cambia e cosa invece rimane uguale in materia di pensioni, affitti, tributi, pagamenti da parte dei turisti, prelievi e versamenti in banca.

Pagamenti in contanti: novità per pensioni, affitti, tasse e banche

Dal primo gennaio, come previsto dalla nuova legge di Stabilità, il limite oltre il quale è proibito effettuare pagamenti in contanti si è alzato da mille a 3mila euro. La modifica, che cancella il taglio della soglia imposto dal governo Monti, è stata accompagnato da diverse polemiche, perché può favorire indirettamente l’evasione fiscale e disincentivare l’utilizzo della moneta elettronica. Quest’ultima, peraltro, è già poco diffusa in Italia rispetto alla media europea: secondo dati Bankitalia, nel nostro Paese sono stati effettuati in media 80 pagamenti a testa con carta nel 2014, contro i 308 del Regno Unito, i 275 della Francia, i 243 della Germania e i 129 della Spagna.    

In ogni caso, l’applicazione del nuovo tetto ai contanti prevede alcune eccezioni, per cui è bene fare chiarezza su alcuni possibili dubbi. 

1) PENSIONI

L’innalzamento del limite non riguarda gli emolumenti erogati dalle pubbliche amministrazioni, comprese le pensioni pagate dall’Inps, per le quali la soglia rimane a mille euro.

2) VERSAMENTI E PRELIEVI IN BANCA

E’ ancora possibile effettuare prelievi o versamenti cash in banca per importi superiori a 3mila euro: il nuovo tetto riguarda solo i trasferimenti di denaro fra soggetti diversi. 

3) AFFITTI

Come tutti i pagamenti, anche gli affitti possono essere versati in contanti se inferiori a 3mila euro. La manovra del 2014 aveva introdotto l’obbligo di pagare i canoni di locazioni abitativa con mezzi diversi dai contanti, a prescindere dall’importo, ma la norma è stata abrogata con l’ultima legge di Stabilità, senza contare che il Tesoro aveva già ridotto l’obbligo alla necessità di rilasciare una ricevuta.

4) RATE

E’ vietato rateizzare i pagamenti in modo artificioso per rimanere sotto la soglia dei 3mila euro. Tuttavia, in passato il ministero dell’Economia aveva chiarito che l’utilizzo dei contanti è consentito se il pagamento a rate è stato concordato in anticipo e indicato nel contratto. Restano possibili controlli e verifiche da parte dell’amministrazione. 

5) TRIBUTI

Per i tributi alle amministrazioni locali non è prevista alcuna deroga, per cui vale il limite di 3mila euro ai contanti. Il versamento può essere effettuato anche attraverso banche o uffici postali, ma per i pagamenti superiori ai mille euro non è possibile utilizzare l’F24 cartaceo. 

6) TURISTI

Una deroga è invece prevista per gli extracomunitari non residenti in Italia, da cui i commercianti possono accettare pagamenti in contanti fino a 15mila euro, a patto di rispettare alcuni obblighi documentali come la fotocopia del passaporto del cliente e la richiesta di un’autocertificazione di non residenza nel nostro Paese.  

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