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Pace fiscale: con rottamazione quater e saldo e stralcio bis lo Stato perde centinaia di miliardi

Secondo l’Osservatorio sui conti pubblici italiani, con le proposte della Lega, su 545 miliardi di crediti esigibili al 2020 se ne potrebbero recuperare tra 20 e 30

Pace fiscale: con rottamazione quater e saldo e stralcio bis lo Stato perde centinaia di miliardi

La pace fiscale proposta dal centrodestra rischia di costare allo Stato centinaia di miliardi di euro. A fare i calcoli è l’Osservatorio sui conti pubblici italiani, diretto da Carlo Cottarelli (candidato con il Pd alle prossime elezioni politiche). L’analisi parte dal programma della coalizione, in cui il riferimento al nuovo condono è piuttosto vago: si parla soltanto di “pace fiscale e ‘saldo e stralcio’: accordo tra cittadini ed Erario per la risoluzione del pregresso”.

Alcuni dettagli sono contenuti nel programma della Lega: a fronte di crediti per 999 miliardi accumulati dall’Erario fino al 2020 (il dato è della Corte dei Conti), il Carroccio scrive che solo “545 miliardi potrebbero essere integralmente riscossi, a condizione che le modalità siano effettivamente percorribili”.

Pace fiscale e saldo e stralcio: cosa propone la Lega

La proposta della Lega prevede due interventi:

  1. una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali;
  2. e un nuovo “saldo e stralcio”.

Si tratta di misure ispirate ai condoni varati dal governo Conte 1, ma stavolta la Lega vorrebbe estenderle anche alle imprese.

Problema #1: interessi, more e sanzioni

L’Osservatorio fa notare che “l’importo complessivo di 545 miliardi non potrà mai essere integralmente riscosso”, come recita il programma della Lega, perché la somma totale comprende anche “interessi e/o more maturati sul debito”, che proprio i provvedimenti di rottamazione e saldo e stralcio consentono di non pagare.

Sulla base dei dati delle tre precedenti rottamazioni, togliendo more, interessi e sanzioni dall’importo rateabile, “la percentuale di incassi previsti su debito lordo era in media del 59% – prosegue l’Osservatorio – Nel saldo e stralcio, l’importo potenzialmente da riscuotere era ancora più ridotto (meno di un sesto del debito lordo)”.

Problema #2: i tassi di adesione e di abbandono

Di conseguenza, “anche nell’improbabile ipotesi che tutti i soggetti fossero persuasi ad aderire a nuove “rottamazioni” e “saldo e stralcio”, l’incasso previsto sarebbe poco più della metà del debito lordo: circa 298 miliardi”.

Ma non è finita: secondo l’Osservatorio, considerati il tasso di adesione e gli abbandoni in corso di pagamento della precedente pace fiscale, “l’ammontare riscuotibile si aggira intorno ai 21 miliardi, che potrebbero arrivare a 30 se le persone giuridiche avessero in media cartelle più corpose delle persone fisiche”.

Problema #3: i conti dello Stato non migliorano

Peraltro, l’importo viene classificato come una tantum nelle statistiche europee e quindi non contribuisce a ridurre “l’indebitamento netto strutturale”, ossia “la variabile più rilevante per la valutazione dello stato dei conti pubblici da parte della Commissione Europea”, conclude l’Osservatorio.

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