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Open Fiber ha il 70% del mercato. Balzo della rete in fibra

In linea con il piano industriale, Open Fiber prosegue la sua crescita: “Stiamo facendo un gran lavoro”, ha detto l’ad Elisabetta Ripa. Accordo anche con il Comune di Bagheria

Open Fiber ha il 70% del mercato. Balzo della rete in fibra

“Nelle aree a competizione di mercato a fine settembre eravamo oltre il 50% e a fine anno avremo circa il 60% di unità immobiliari connesse, cioè con la fibra che arriva sulla porta delle abitazioni, verticali compresi. A fine anno avremo raggiunto in totale circa 7,9 milioni di case, uffici e aziende e la nostra quota di mercato sulla banda ultra larga è del 70%. Siamo concentrati sulla realizzazione del piano e stiamo facendo un gran lavoro”, così l’amministratore delegato di Open Fiber, Elisabetta Ripa in un’intervista a La Repubblica. L’Ad fa il punto sull’avanzamento dei lavori proprio mentre il gruppo annuncia che la fibra ottica di Open Fiber sta arrivando a Bagheria, città famosa per le sue ville, alle porte di Palermo. Il Web ultraveloce (1 Gigabit al secondo) arriverà dentro 16 mila case, uffici e negozi, dopo la stipula della convenzione tra Comune e azienda. La conclusione dei lavori è prevista tra 18 mesi

Open Fiber, società controllata a metà da Enel e Cdp, nasce come start up e nei suoi primi tre anni di operatività ha effettuato investimenti per circa 3 miliardi: oltre un miliardo nel 2019, da sommare ai 900 milioni del 2018 e a cui va aggiunto il contributo di 1,4 miliardi di Infratel. Confermato anche l’allineamento con gli obiettivi del piano industriale per il 2019: nelle principali città italiane e nei distretti industriali più grandi a settembre Open Fiber vantava una copertura per il 50% degli obiettivi con circa 4,6 milioni di case passate in 112 città aperte alla commercializzazione e che diventeranno circa 130 a fine anno, su un totale di 271 aree urbane maggiori.

È notizia di giornata l’arrivo di Open Fiber nella cittadina di Bagheria. La società guidata da Elisabetta Ripa ha pianificato un investimento di 5 milioni di euro, fondi indirizzati a circa 16mila unità immobiliari. Il progetto per il piccolo centro siciliano prevede il riuso di infrastrutture già esistenti: dei 32,5 chilometri che formeranno la nuova e capillare rete di telecomunicazione a banda ultralarga, 7,5 saranno costituiti da impianti interrati o aerei già presenti in città. Gli scavi saranno effettuati utilizzando metodologie innovative e a basso impatto ambientale, così come già avviene nel resto d’Italia. “Con la convenzione con Open Fiber stiamo realizzando quanto avevamo previsto nel nostro programma: digitalizzare la città con la fibra ultraveloce, un’autostrada digitale per il futuro abbiamo iniziato ad interloquire con l’azienda sin dal nostro primo insediamento per questo obbiettivo innovativo. È un partner di tutto rispetto con una compartecipazione di Enel e Cassa Depositi e Prestiti. Oggi, dopo Palermo, Bagheria sarà la seconda città più digitalizzata e all’avanguardia per offrire ad aziende e cittadini internet in maniera veloce. Il progetto non prevede costi per il Comune ed i cittadini che invece ne otterranno benefici in termini di connettività», ha dichiarato il sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli. 

Nel confronto con gli altri paesi europei l’Italia perde posizioni nell’indice che misura lo stato dell’arte nel continente sulle nuove reti e sul loro effettivo utilizzo. L’indice, stilato dal think tank I-Com guidato da Stefano Da Empoli, ha mostrato una fotografia impietosa per la penisola, che scivola al 24esimo posto anche se conferma il balzo in avanti dell’infrastruttura veloce, non sostenuto però da un aumento dei consumi digitali.

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