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Opec: taglia la domanda di petrolio, prezzo sale

Le previsioni dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio per il medio e lungo periodo sono state riviste nella pubblicazione dell’ultimo World Oil Outlook rispetto ai dati dello scorso anno. Nonostante le stime al ribasso, viaggiano in territorio positivo su Piazza Affari i titoli petroliferi

Opec: taglia la domanda di petrolio, prezzo sale

Il rallentamento dell’economia mondiale e le politiche per la limitazione delle emissioni nei paesi sviluppati sono le principali motivazioni che hanno portato l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio a rivedere le previsioni di crescita della domanda di greggio entro il 2040. Infatti, dall’annuale World Oil Outlook 2019 emerge che la domanda globale di greggio è sì prevista crescere di circa 12 milioni di barili al giorno nel lungo periodo, da 98,7 milioni di barili al giorno nel 2018 a 110,6 nel 2040, ma questa previsione è stata rivista al ribasso per oltre 1 milione di barili al giorno rispetto al rapporto pubblicato lo scorso anno.

L’Opec e i suoi alleati discuteranno se mantenere gli attuali tagli alla produzione di 1,2 milioni di barili al giorno o cambiare l’entità dei taglio in una riunione il prossimo 5 dicembre.

Intanto il prezzo del greggio ha reagito in rialzo spinto dall’ipo Aramco e dalla convinzione ottimista degli investitori sulla dinamica del mercato: il Brent segna +1% a 62,76 dollari mentre il Wti sale dello 0,7% a 56,96 dollari. In una mattinata positiva a Piazza Affari, anche i principali titoli petroliferi viaggiano tutti in territorio positivo: Saipem a +2,22%, Eni a +1,75%, Gas Plus +1,38%, i tre migliori. L’indice FTSE Italia Petrolio e Gas Naturale è a +1,31.

L’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, riviste le previsioni di crescita di medio e lungo termine, ha evidenziato un rallentamento continuo delle sue forniture di petrolio nei prossimi cinque anni, suggerendo che l’intesa ‘Opec Plus’ potrebbe dover continuare a tagliare la produzione per stabilizzare i prezzi in un contesto di un boom di produzione degli Stati Uniti più grande del previsto e di una domanda di petrolio debole: “Il tight oil statunitense ha nuovamente superato le aspettative”, si legge nel report che precisa come il taglio dell’offerta del cartello sia legato a un aumento più rapido del previsto del nuovo petrolio americano prodotto attraverso la tecnica di estrazione della fatturazione idraulica.

Secondo i dati pubblicati all’interno dell’analisi Opec, la produzione di petrolio greggio e di altri liquidi dell’OPEC dovrebbe scendere a 32,8 milioni di barili al giorno entro il 2024, mentre nel 2019 sono stati pari a 35 milioni di barili al giorno. Quanto alle forniture, le prospettive annuali del mercato petrolifero indicano che l’offerta dell’Opec diminuirà di altri 1,6 milioni di barili al giorno entro il 2025, mentre nel precedente report l’Opec aveva previsto che la sua produzione sarebbe aumentata di 500.000 barili al giorno durante il periodo.

Quanto alle auto elettriche, pur essendo ancora una quota molto piccola della flotta globale, l’Opec afferma che stanno “prendendo slancio”. È previsto che esse rappresenteranno quasi la metà di tutte le autovetture nuove nei paesi OCSE entro il 2040, quasi un quarto di quelle della Cina e più del 26% a livello globale.

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