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Olimpiadi Londra 2012, scherma: il Dream Team di fioretto sa solo vincere. Canottaggio d’argento

En plein da leggenda per Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca e Arianna Errigo: dopo la tripletta nell’individuale, arriva l’atteso trionfo a squadre, che è la 4a medaglia d’oro per l’Italia e l’undicesima in assoluto – Nel pomeriggio argento (con polemiche) nel canottaggio con Battisti-Sartori – Nuoto ancora flop, e la squadra si schiera contro Magnini.

Olimpiadi Londra 2012, scherma: il Dream Team di fioretto sa solo vincere. Canottaggio d’argento

Dopo la storica tripletta della gara individuale, stavolta era impossibile occupare tutti i gradini del podio. Ma se non altro le fiorettiste Elisa Di Francisca, Arianna Errigo e Valentina Vezzali, che sabato si erano dovute dividere la posta in palio con l’oro che era andato alla prima, hanno messo tutte e tre la medaglia più pregiata al collo. Anzi, tutte e quattro, visto che sul podio c’è stata gloria anche per la riserva Ilaria Salvatori, per aver disputato almeno una frazione in finale.  Per la Di Francisca, campionessa del mondo nel 2010, è la seconda dopo quella individuale, per la Errigo è la prima d’oro ai Giochi dopo l’argento di sabato, mentre per la leggenda della scherma italiana, Valentina Vezzali, non fa quasi più notizia: senza contare gli infiniti trionfi europei e mondiali, questa è la sesta volta che sente suonare l’inno di Mameli in un’Olimpiade (tre volte da sola, tre volte con le compagne di squadra).

Le ragazze terribili della scherma, fiore all’occhiello di una spedizione italiana finora appena sufficiente e uniche a non aver tradito il ruolo di favorite (a differenza di alcuni colleghi maschi e soprattutto di altri sport), hanno prima domato facilmente la Gran Bretagna e la Francia, per poi superare nella finalissima l’ostica Russia con il punteggio di 45-31. Fa dunque l’en plein il fioretto femminile azzurro, vincendo la quarta medaglia su quattro, il secondo oro e l’undicesima medaglia per l’Italia alle Olimpiadi di Londra 2012.

CANOTTAGGIO – Qualche ora prima, nel pomeriggio, era arrivata la decima, d’argento, grazie al due di coppia di canottaggio guidato da Alessio Sartori e Romano Battisti. Affermazione importante per un movimento in difficoltà, che probabilmente non vincerà molto altro nelle acque di Eton Dorney, ma che non è stata risparmiata da una spiacevole polemica. Sartori e Battisti hanno infatti accusato la Federazione di averli snobbati durante la preparazione, e pertanto hanno dedicato la medaglia a loro stessi e alla loro società, le Fiamme Gialle. Ha provato a tagliare corto il ct del cannottaggio, il mitico Giuseppe Di Capua (“Questo argento lo sento veramente come una mia medaglia”), ma la sensazione è che se non siamo ai livelli nevrastenici del nuoto, poco ci manca.

NUOTO – A proposito di nuoto, oggi manco a dirlo altra giornata flop, arricchita però a livello di gossip dal grande ammutinamento nei confronti del capitano Filippo Magnini, reo con le sue esternazioni di aver destabilizzato l’ambiente e di aver creato, parola del velocista Marco Orsi (eliminato nei 50 sl), “un clima irrespirabile”. “Filippo ha sbagliato, sono furioso”, ha tuonato il bolognese, e con lui anche Luca Dotto, fuori pure lui dalla finale, e Alessia Filippi, semplicemente disastrosa nei 200 dorso. Per il nuoto azzurro sembra non solo essere finita l’era Pellegrini, ma anche sul resto c’è molto da ricostruire: alla luce di quanto successo Magnini non è più un capitano adeguato, e i ragazzi più promettenti (gli stessi Dotto e Orsi, e Scozzoli) vanno urgentemente recuperati. A questo punto l’unica speranza concreta di podio per l’Italia rimane quella del giovanissimo Gregorio Paltrinieri nei 1.500 sl, di cui è campione d’Europa nuotando 14.48.92, uno dei migliori crono della stagione a livello mondiale. Il 18enne di Carpi è l’unico che, rimasto fuori dal gossip e dalle polemiche, sembra avere ancora le carte in regola per staccare la medaglia dell’onore.

ALTRI RISULTATI – A parte lo stratosferico oro della scherma e l’argento del canottaggio, è stata un’altra giornata avara di soddisfazioni in casa azzurra: deludono tiro con l’arco, tiro a volo (l’argento di Pechino D’Aniello clamorosamente eliminato nel double trap) e dopo il successo di Molmenti anche la canoa. Fuori dal podio anche Vanessa Ferrari e Carlotta Ferlito nell’all around di ginnastica artistica, mentre sta diventando sempre più drammatico il bilancio della vela: Alessandra Sensini, la nostra migliore atleta, continua a non ingranare ed è solo decima a 30 punti dal podio.

Purtroppo dobbiamo definitivamente dire addio a qualsiasi speranza di medaglia anche nel tennis: il doppio femminile Errani-Vinci, la nostra ultima (e migliore) carta da giocare, è stato eliminato nei quarti di finale dalle sorelle Williams. Nel tabellone maschile intanto pronostici rispettati: le semifinali saranno Federer-Del Potro e Djokovic-Murray.

L’unica nota positiva di giornata è il beach volley donne, con la coppia Greta Cicolari e Marta Menegatti che continua a vincere e a convincere: superate le canadesi, terza vittoria in tre partite, e qualificazione agli ottavi già guadagnata.

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