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Olimpiadi, albergatori di tutto il mondo contro Airbnb

Albergatori di tutto il mondo contro Airbnb in vista delle prossime Olimpiadi per l’accordo che il colosso dei mini-affitti ha firmato con il Cio e che ne fa lo sponsor ufficiale dei giochi – Airbnb è accusata di violare le regole con “gravi ripercussioni sociali per i residenti e le città”

Olimpiadi, albergatori di tutto il mondo contro Airbnb

Albergatori di tutto il mondo uniti contro Airbnb in vista delle prossime Olimpiadi. Già, perché l’intesa raggiunta non più tardi di due settimane fa tra il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) e Airbnb, che fa del colosso dei mini-affitti di alloggi nel mondo lo sponsor ufficiale dei prossimi giochi di Tokio 2020, proprio non è stato digerito dagli albergatori, tanto che le associazioni di categoria di tutto il mondo, riunite sotto la bandiera del Global Reform BnB, hanno scritto a Tomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale, sottolineando la “sistematica violazione delle regole perpetrata da Airbnb in tutto il mondo e sulle gravi ripercussioni sociali per i residenti e per le città”.

L’accordo siglato a Londra a metà novembre tra il presidente del Cio e il cofondatore di Arbnb Joe Gebba farà sì che, in sintesi, per le prossime Olimpiadi di Tokyo nel 2020 e fino al 2028 (includendo quindi anche Parigi 2024, Los Angeles 2028 e i Giochi invernali di Pechino 2022 e Milano-Cortina 2026), Airbnb fornirà centinaia di migliaia di sistemazioni per il pernottamento di visitatori, famiglie degli atleti e altre persone invitate dagli sponsor. Un business valutato attorno ai 500 milioni di dollari. Ma gli albergatori non ci stanno e al presidente del Cio hanno rivolto una semplice domanda: “Ritiene che Airbnb rispetti i valori e le regole olimpiche e che possa essere uno degli sponsor principali delle Olimpiadi?”, chiedendo nel contempo “di pretendere da Airbnb il rispetto delle regole, principio fondamentale dello sport, pena l’annullamento dell’accordo recentemente sottoscritto”.   

Le associazioni albergatori che hanno sottoscritto la lettera non sono solo europee – Federalberghi (Italia), GNI & AhTop (Francia), Hotelverband (Germania), Hellenic Chamber of hotels (Grecia), Barcelona Hotels Association (Spagna) – ma dell’intero globo, di qua e di là degli oceani: AHT (Argentina), FEHGRA & AHTRA (Argentina), ABIH-Goias (Brasile), Association Hôtellerie Québec (Canada), Fedetur (Cile), Situr Valle del Cauca (Colombia), Asociación de Hoteles, Restaurantes, Confiterías y Cafés (Colombia), Fenacaptur (Equador), All Japan Ryokan Association (Giappone), Israel Hotels Association (Israele), AHRU (Messico), AIHPY (Paraguay), AHRU (Uruguay), HANYC (USA New York).

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