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Npl, anche i cinesi trattano con Intesa. Creval alza il target a 2,2 miliardi

Nella partita aperta dal Ceo Carlo Messina sarebbero entrati anche i cinesi della conglomerata Cefc China, forte nell’oil & gas ma anche nei servizi finanziari. Martedì il gruppo bancario presenta il nuovo piano industriale e potrebbe presentare un aggiornamento anche sullo smaltimento dei crediti in sofferenza

Intesa Sanpaolo avrebbe avviato un negoziato sul dossier Npl anche con i cinesi del gruppo Cefc China. Lo scrive il Sole 24 Ore che cita fonti riservate. Sempre in tema di crediti incagliati, Creval vorrebbe alzare di 100 milioni lo stock di Npl in vendita entro giugno, portando il valore complessivo a 2,2 miliardi. Di questa cifra, 1,6 miliardi sarebbero le sofferenze coperte con la Gacs (Graranzia cartolarizzazione sofferenze, il meccanismo di garanzia statale per fcilitare lo smobilizzo dei crediti incagliati delle banche) mentre 600 milioni verrebbero acquistati da Algebris e Bain.

Ma tornando a Intesa, la Cefc China è una conglomerata che opera nei settori dell’energia (oil&gas) e dei servizi finanziari che vuole esterndere il business in Europa e che avrebbe manifestato interesse per la partita che l’Ad di Intesa, Carlo Messina, ha avviato nei mesi scorsi con la svedese Intrum Justitia.

Il piano di Intesa prevede la cessione di 10-12 miliardi di Npl lordi. Insieme al portafoglio di Npl il gruppo bancario italiano starebbe valutando anche la cessione del 51% della piattaforma di servicing Capital Light Bank che verrebbe scorporata per essere valorizzata.

Martedì 6 febbraio Intesa Sanpaolo presenterà il nuovo piano industriale a Milano e non è escluso che il management dia degli aggiornamenti anche sullo stato di avanzamento dello smaltimento degli Npl. Il gruppo ha già ridotto lo stock di crediti deteriorati lordi di 11 miliardi portandone la quota a 53,6 miliardi con un rapporto del 12,8% sugli impieghi. Ad oggi però la banca punta a ridurre l’obiettivo al 10,5% a fine 2019.

Fuori scenario invece l’ipotesi di nuove acquisizioni e accorpamenti: giovedì il presidente Gian Maria Gros-Pietro ha una quota di mercato tale “che sarebbe opportuno non procedesse ad ulteriori operazioni di consolidamento”.

Alle 12:12 in Borsa, Intesa perde l’1,96% e Creval   il 2,11%.

 

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