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Norme comuni per i mercati finanziari dei 27 Paesi Ue. Bruxelles in guerra contro l’insider trading

La Commissione europea si propone di armonizzare la legislazione comunitaria in materia di manipolazioni del mercato e lotta agli insider trading, in nome di una maggiore trasparenza e dell’utilizzo di nuove piattaforme più efficaci nel gestire l’elevato flusso di transazioni. E’ necessario inoltre un maggiore controllo nei mercati dei derivati.

Norme comuni per i mercati finanziari dei 27 Paesi Ue. Bruxelles in guerra contro l’insider trading

Contrasto alle manipolazioni del mercato e lotta agli insider trading, quanti si arricchiscono grazie al passaggio di informazioni riservate. La Commissione europea intende porre fine a tutte quelle pratiche che rendono la finanza un settore di difficile controllo, e lo fa presentando proposte di modifiche alle direttive Mifid e Mad (Markets in financial instruments Directive e Market abuse Directive). L’obiettivo, spiegano dalla Commissione, è armonizzare la legislazione comunitaria in materia. Oggi, infatti, “gli investitori che compiono transazioni manipolando i mercati o con informazioni riservate si avvantaggiano delle differenze tra i 27 paesi membri”. Tradotto, ci sono tante leggi diverse in materia, ma nessuna regola veramente ‘comune’. Da qui l’idea di rivedere le due direttive, apportando modifiche che poi ogni singolo stato membro dovrà recepire e attuare.

In primo luogo si chiede “una struttura più solida ed efficiente del mercato”. Ciò attraverso la modifica dei Servizi commerciali regolamentati (Organized trading facility, Otm), piattaforme attualmente non regolamentate, e dove si scambiano contratti derivati finanziari. Con questa misura, sostengono da Bruxelles, “si garantirà maggiore trasparenza, andando ad eliminare quella ‘macchia scura’ rappresentata dai volumi di scambi e di liquidità non disponibili sulle piattaforme pubbliche”.
Seconda proposta è lo sviluppo di nuove piattaforme tecnologiche che possano controllare l’elevato flusso di transazioni, così da aumentare i controlli.

Ancora, si intende rafforzare i poteri di controllo dei supervisori per i mercati dei derivati: in concreto si stabilisce che i supervisori potranno, “in insieme all’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) e in particolari circostanze”, vietare qualunque attività che mini la stabilità dei mercati.

A questo si aggiunge il capitolo relativo alle sanzioni. “Oggi – ricordano dalla Commissione europea – chi agisce come insider trading o come manipolatore evita sanzioni”. Per cui si chiede di estendere le segnalazioni di transazioni sospette anche agli ordini non eseguiti e alla transazioni sospette sui mercati ‘over the counter’, quelli diversi da quelli regolamentati. Si chiede in sostanza di registrare i dati di traffico e telefonici dagli operatori, per risalire – in caso di illecito – al responsabile e perseguirlo. Come deterrente, infine, si propongono sanzioni a quanti tentino di manipolare il mercato anche senza riuscirvi.

Adesso il pacchetto di proposte di riforma passerà al Parlamento europeo e al Consiglio europeo per la discussione e l’approvazione. Le nuove norme entreranno in vigore dopo 24 mesi dall’approvazione.

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