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Nordest, il futuro del Brasile è qui

Grande cinque volte l’Italia, ma con una popolazione inferiore, è la regione che più cresce economicamente in Brasile. Le differenze sociali ed economiche con il resto del paese sono stridenti, ma il nordest sta diventando il nuovo Eldorado per investire.

Nordest, il futuro del Brasile è qui

“Non siamo il problema, ma la soluzione”. E´ questa la convinzione che muove i governatori dei nove Stati che compongono il nordest brasiliano, un´enorme regione, con un´estensione che è cinque volte quella dell´Italia, ma con una popolazione di appena 53milioni di abitanti.

Storicamente è una delle aree più arretrate del paese, con differenze economiche che fanno a pugni con la logica e problemi sociali da terzo mondo, come quello di 10mila scuole non collegate alla rete idrica. Eppure nell´ultimo decennio, il nordest ha rialzato la testa e adesso, grazie anche ad una classe politica rinnovata, al consolidamento delle istituzioni democratiche e ad una ritrovata unità d´intenti tra le amministrazioni dei singoli Stati è intenzionato a fare la propria parte e si propone come locomotiva dell´intero paese.

D´altronde con i suoi nobili trascorsi, la regione smania per ritrovare il proprio ruolo primario tanto in economia quanto in politica, perso nel corso del ´900 a discapito delle regioni più avanzate del sud e sudest, da Brasilia a San Paolo, passando per Rio de Janeiro, Belo Horizonte e Porto Alegre. Culla della colonizazzione portoghese, la città più importante della regione è Salvador de Bahia che per oltre due secoli (1549-1763) è stata anche la capitale del paese prima che la corte reale del Portogallo si trasferisse a Rio de Janeiro, portando con sè anche la sede politica dell´impero.
Ma ora, grazie ai programmi sociali di redistribuzione del reddito promossi dai precedenti governi di Luis Inácio Lula da Silva, originario proprio del Pernambuco, uno degli Stati più importanti della regione, e all´espansione del credito, soprattutto per l´agricoltura familiare, l´economia è ripartita e negli ultimi anni il Prodotto interno lordo nordestino è cresciuto con un ritmo superiore a quello della media nazionale: nel 2010 è stato del 7,8%, praticamente un tasso cinese.

Un ciclo economico positivo che si alimenta attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro, attraverso l´innalzamento del salario minimo e con il conseguente incremento del potere d´acquisto da parte della popolazione: “Oggi se visiti qualsiasi città, ormai tutti i negozi hanno l´insegna, la vetrina. Il macellaio espone la carne nel modo migliore e i saloni di bellezza hanno la clientela. Il mercato si sta aggiornando e questo produce autostima” spiega alla rivista Carta Capital il governatore della Bahia, Jacques Rossi.

A trainare l´economia sono anche le grandi opere. La compagnia petrolifera Petrobras ha realizzato investimenti in praticamente tutti gli Stati: raffinerie sono state installate nel Maranhão, nel Ceará e nel Pernambuco, un rigassificatore nella Bahia, una fabbrica di cellulosa e carta nel Piauí, oltre a a investmenti nei porti, sulle strade e sulle ferrovie della regione.

Con un potere d´acquisto maggiore rispetto al passato, i consumi si sono impennati. Il dato più impressionante è senza dubbio quello relativo alla vendita di motociclette: tra il 2005 e il 2010, le vendite sono aumentate del 266%, ben al di sopra della media nazionale che comunque ha fatto registrare un picco altissimo, +185%. E se possedere una casa e un cellulare sono esigenze in qualche modo già soddisfatte da molti, ultimamente è partita una vera e propria corsa verso l´acquisto di automobili e prodotti di elettronica, soprattutto computer e macchine fotografiche.

Le imprese nazionali e internazionali hanno già fiutato da tempo le opportunità d´affari e gli investimenti in un mercato di consumatori che ha vastissimi margini di crescita sono già partiti. L´acquisto rateizzato è ormai prassi comune anche tra gli strati più bassi della popolazione, ed è proprio questa porzione di società a trainare i consumi spinti.

Non va dimenticato, inoltre, che la regione possiede un potenziale turistico invidiabile. Salvador de Bahia, Recife, Natal e Fortaleza sono solo le località più famose, ma migliaia di chilometri di spiagge bianchissime con un mare stupendo, sono un richiamo fortissimo per i turisti di tutto il mondo. Attualmente solamente lo Stato della Bahia riceve 27 voli internazionali alla settimana.

Il boom del settore immobiliare è un altro fattore trainante dell´economia regionale. A preoccupare però è la mancanza di mano d´opera specializzata nel settore delle costruzioni civili, dell´industria e del commercio. Una sfida che i governi locali devono e vogliono vincere nel prossimo futuro grazie a investimenti nella scuola e a corsi formativi.

Quando alla fine del 2011, la Fifa ha scelto le città che ospiteranno i Mondiali di calcio del 2014, nel Nordest ci sono state scene di giubilo. Nel profondo sud del Brasile invece si mugugnava o si reclamava apertamente per la preferenza accordata alle regioni del nord: la costruzione di quattro nuovi stadi sono infatti un ulteriore stimolo per la regione. A Salvador de Bahia il vecchio impianto è stato demolito e il nuovo Fonte Nova, un´opera da 350 milioni di euro, è attualmente in costruzione. Qualche centinaio di chilometri più a nord, a Recife, l´Arena Pernambuco costerà circa 250 milioni di euro, mentre risalendo ulteriormente il litorale si arriva a Natal: anche qui il vecchio impianto è stato abbattutto, al suo posto sta sorgendo lo Stadio delle Dune (200 milioni di euro). E non è finita, dato che ancora più a nord, a Fortaleza, lo stadio Castelão è in ristrutturazione, per un investimento totale di 210 milioni di euro.

Si tratta quindi di un´area estremamente vitale che non ha intenzione di sprecare l´attuale congiuntura positiva. L´obiettivo per dare ulteriore impulso all´economia regionale è quello di raccogliere nei prossimi anni parte dei proventi che il Brasile intende ricavare dallo sfruttamento dei vastissimi giacimenti petroliferi del pre-sal, un progetto per il quale sono previsti investimenti per 100 miliardi di euro.

Il Nordest, che ingloba il 28% di tutta la popolazione brasiliana, produce attualmente il 14% del Pil nazionale, eppure riceve in cambio dal BNDES, la banca nazionale di sviluppo, appena il 12% dei finanziamenti totali. Le regioni del sud ancora una volta sono le più beneficiate dato che ricevono ben il 50% dei fondi stanziati. Numeri che hanno sollevato una vera e propria questione settentrionale che negli ultimi tempi ha coalizzato i governatori dei nove Stati contro lo strapotere degli Stati del meridione, colpevoli di lasciare al nord appena le briciole.

Una situazione che si protrae da decenni e che come conseguenza ha creato un deficit sociale. Oggi, il 18% della popolazione nordestina vive in una condizione di estrema povertà, mentre la media nazionale è dell´8,5%. La mortalità infantile ha i tassi più alti che in qualsiasi altra area del paese, così come l´aspettativa di vita che è di tre anni inferiore alla media, 70 anni contro 73. Metà degli analfabeti di tutto il Brasile, oltre 7 milioni di persone, risiede nel Nordest. Ed anche il Pil pro capite è circa un terzo rispetto alla media nazionale.

Contrasti stridenti che infatti rendono il Brasile uno dei paesi più diseguali al mondo. Ma se poche settimane fa il Brasile si è affermato come sesta potenza economica mondiale lo deve anche al suo profondo Nordest

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