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Nomisma: mercato immobiliare di male in peggio

Nel primo semestre 2011 calano le compravendite e calano i prezzi, soprattutto a Bologna e a Firenze, mentre la manovra finanziaria mette un’altro peso sulla casa. Il mattone non riesce ad attrarre i capitali nemmeno in una fase di Borsa altalenante.

Nomisma: mercato immobiliare di male in peggio

L’analisi di Nomisma sull’andamento del settore nel secondo rapporto 2011, con il focus sulle grandi città, non appare incoraggiante. “Le compravendite quest’anno – dice Luca Dondi dall’Orologio, responsabile dell’osservatorio bolognese – caleranno a 590 mila, ma potrebbero scendere addirittura a 575 mila, facendo registrare un calo del 6/7% nel secondo trimestre. Resta la fascia alta, ma nelle grandi quantità il mattone non ha la capacità di attrarre risorse che, in generale, sono poche”.

Fra le principali città sono soprattutto Bologna e Firenze a registrare le peggiori performance. “Dal 2007 il capoluogo emiliano ha perso 12 punti nei prezzi e il 30% negli scambi. A breve dovrebbero riversarsi sul mercato petroniano circa 4000 unità abitative e 250 mila metriquadri per il terziario, un eccesso di offerta in una fase di stagnazione”. Gli affari non vanno meglio al di là degli Appennini: “a Firenze – afferma Dondi – sono 10 i punti persi sui prezzi e gli scambi sono calati oltre il 30%”

Un’ulteriore frenata al mercato può venire anche dagli inasprimenti fiscali contenuti in finanziaria:“Solo a Bologna saranno circa 150 mila i nuclei familiari colpiti dalla reintroduzione dell’irpef sulla prima casa – dice ancora il ricercatore – a livello nazionale le famiglie sono approssimativamente 24 milioni e il 75% è proprietario di casa, per cui, a spanne, si può dire che ad essere colpiti da quest’imposta saranno 18 milioni di famiglie”.

La media ponderata dei valori al metroquadro nelle grandi città, per case usate, vede costi vicini ai 2500 euro al mq a Bologna, 3000 euro a Firenze, 3500 a Milano, oltre 3600 a Roma e 3700 a Venezia centro. Secondo Nomisma i top del settore, in località di vacanza come Cortina d’Ampezzo, reggono sul fronte dei prezzi, ma non su quello degli scambi, che sono comunque in calo.

La frenata si legge anche nelle intenzioni d’acquisto delle famiglie: l’88% degli intervistati di Nomisma non intende comprare casa nei prossimi mesi (erano l’80% nel 2010); fra chi vuole comprare aumenta la propensione al mutuo (dal 50,6% al 75%). La prospettiva è che i prezzi continuino a scendere, benché a ritmi più contenuti ancora per qualche anno.

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