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Nomine pubbliche, battaglia sulle presidenze

Ore cruciali per le nomine pubbliche ai vertici dei grandi gruppi statali – Il Governo è orientato a confermare tutti gli attuali Ad (tranne quello di Mps), ma anche a rinnovare quasi tutte le presidenze con nomine di peso

Nomine pubbliche, battaglia sulle presidenze

Per le nomine pubbliche, previste entro il 20 aprile con la presentazione delle liste dei candidati, la battaglia entra finalmente nel vivo. Com’era facile prevedere, i Cinque Stelle che scendono in campo per la prima e forse ultima volta sui rinnovi al vertice dei grandi gruppi pubblici, vogliono dire la loro. E lo fanno sulle presidenze di Eni, Enel, Leonardo, Terna, Poste Italiane ed Enav.

Come per la formazione della lista dei ministri, che può cambiare anche all’ultimo secondo, anche per le nomine pubbliche dei grandi gruppi pubblici tutto può mutare da un momento all’altro, Ma allo stato delle cose, due sembrano gli orientamenti prevalenti all’interno della maggioranza:

  1. generale conferma degli attuali Ad di Eni, Enel, Terna, Leonardo, Poste italiane ed Enav, ma ovviamente non del Monte dei Paschi, dopo che l’Ad Marco Morelli si è chiamato fuori dalla corsa;
  2. quasi totale rinnovamento delle presidenze degli stessi gruppi, tranne che dell’Enel, dove Patrizia Grieco, grande esperta di corporate governance, sembra andare verso la riconferma per equilibri di genere ma anche perché considerata parte integrante del team che con l’Ad Francesco Starace ha portato il gruppo elettrico al successo nella transizione energetica.

NOMINE PUBBLICHE: GLI AMMINISTRATORI DELEGATI

Di conseguenza, se la carte non cambieranno in extremis, il Governo pare orientato a confermare come Ad Claudio Descalzi alla guida dell’Eni, Francesco Starace all’Enel, Luigi Ferraris a Terna, Alessandro Profumo a Leonardo, Matteo Del Fante a Poste Italiane e Roberto Neri all’Enav.

NOMINE PUBBLICHE: I PRESIDENTI

Le novità dovrebbero invece riguardare le presidenze per le quali le indiscrezioni di palazzo, riferite da “la Repubblica”, parlano del gran ritorno di Franco Bernabè all’Eni, dove già fu amministratore delegato agli inizi degli anni ’90 per ricostruire il gigante petrolifero dopo i guasti di Tangentopoli. In alternativa c’è la candidatura di Gianni De Gennaro, il potentissimo ex capo della Polizia, oggi alla presidenza di Leonardo, dove i Cinque Stelle vorrebbero nominare Luciano Carta, già generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza e dal 2018 direttore dell’Aise, l’agenzia per la sicurezza interna. Ma la scelta dei presidenti di Eni e Leonardo, anche per le loro forti implicazioni di politica interna ed estera, è delicatissima ed è per questo che il premier Giuseppe Conte vuole avere l’ultima parola.

Più agevoli sembrano profilarsi i cambi alla presidenza degli altri gruppi: per le Poste italiane si fa il nome di Nicola Maione, attuale presidente di Enav, che gode del favore anche dei renziani. Ma la carta che più di altre i Cinque Stelle vorrebbero spendersi è quella di Stefano Donnarumma, l’attuale Ad di Acea (la ex municipalizzata di Roma), che sembra ambire alla presidenza di Terna.

IL CASO MPS

Per ragioni di genere, ma anche di competenza professionale e di continuità come nel caso dell’Enel, non è esclusa la conferma di Stefania Bariatti alla presidenza del Monte dei Paschi, mentre alla guida della banca senese il Governo deve ancora decidere se puntare su una nomina interna, come quella del Cfo Andrea Rovellini, o esterna, per la quale figurano attualmente tra i papabili Alberto Minali, già Ad di Cattolica Assicurazioni, Fabio Innocenzi, già Ad di Banca Carige, e Fabio Gallia, già Ad di Bnl prima e di Cdp dopo.

I CAMBIAMENTI IN CDA

Ampio infine si profila il cambio dei consigli d’amministrazione, dove gli appetiti dei partiti non mancheranno di affiorare. I prossimi giorni saranno cruciali e, nel caso delle grandi nomine pubbliche, i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo.

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