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Netflix sprofonda e trascina il Nasdaq. Borsa Milano chiude in rialzo con banche e tech

Un vero tracollo (-36%) affossa Netflix e condiziona i titoli dell’intrattenimento. L’Europa accelera sul finale. Brillano Danone e Banco Bpm, bene anche Pirelli e Stm

Netflix sprofonda e trascina il Nasdaq. Borsa Milano chiude in rialzo con banche e tech

Le principali piazze europee chiudono oggi in rialzo, guardando più alle buone trimestrali che ai problemi legati alla guerra in Ucraina, con l’Unione Europea che sta cercando di far quadrare i conti di un possibile embargo al petrolio russo. Tra gli investitori comincia a farsi strada inoltre la speranza che l’inflazione si stia avvicinando al picco e scendono così leggermente i rendimenti dei titoli di Stato anche oltreoceano. In particolare il Treasury decennale mostra un tasso in ribasso intorno a +2,87% dopo che ieri si è avvicinato al +3%.

Sul mercato valutario si rianima l’euro, che recupera oltre mezzo punto percentuale contro il dollaro e tratta in area 1,185. In leggero recupero lo yen, dopo aver aggiornato i minimi da vent’anni contro il biglietto verde.

Tra le materie prime appare volatile il petrolio che al momento tratta poco sopra la parità: Brent +0,62%, 107,92 dollari al barile; Wti +0,82%, 102,89 dollari. In lieve rialzo l’oro: 1954,18 dollari l’oncia (+0,23%).

Crollo di Netflix a Wall Street

Dalle trimestrali è arrivata invece ieri sera una doccia gelata per Wall Street, oggi contrastata in avvio. Lo strappo è di Netflix, che precipita al momento del 36% circa, dopo aver rivelato una perdita degli abbonati nel trimestre, la prima dal 2011. Un tonfo che trascina al ribasso anche le rivali come Walt Disney, Roku, Warner Brothers Discovery e spinge al ribasso il Nasdaq (-0,8%). Dal mercato Usa arriveranno più tardi interessanti indicazioni sulla crescita, con la Federal Reserve che renderà noto il suo “Beige Book” sulle condizioni economiche da fine febbraio a inizio aprile. “Prevediamo che il ritmo dell’attività sia leggermente allentato”, sostengono in una nota gli analisti di UniCredit.

In Europa in evidenza Danone e Asml

In Europa Piazza Affari si avvicina nuovamente a quota 25mila e chiude con un rialzo dell’1,03% a 24.878 punti base, con le banche ed Stm in deciso progresso. È ancora più tonica Parigi, +1,38%, trascinata dal  ally di Danone, +5,47%, grazie a una crescita del trimestre oltre le attese, ma anche a seguito di indiscrezioni di Letter A, una newsletter specializzata, su presunte avances di Lactalis per rilevare più business del gruppo. 

In linea con Parigi è Amsterdam, +1,26%, dove svetta Asml +5,31%, che trascina con sé l’intero settore dei chip alla luce di una trimestrale migliore delle attese e delle previsioni positive sulla domanda. Gli analisti di Jp Morgan confermano la loro raccomandazione positiva sul titolo con un obiettivo di prezzo invariato a 780 euro. 

Brillante Francoforte +1,47%; bene Madrid +0,89% e Londra +0,38%. Timida Zurigo, +0,35% su cui pesa il calo di Credit Suisse -1,48%, in controtendenza in un settore bancario europeo ben comprato nel corso della seduta. Il gruppo elvetico prevede una perdita nel primo trimestre a causa di un aumento degli accantonamenti per spese legali, del rallentamento dell’attività commerciale e dell’impatto della guerra in Ucraina. 

Piazza Affari tonica con le banche; si sgonfia Autogrill

In Piazza Affari la seduta è stata particolarmente positiva per le banche. La regina del settore è Banco Bpm +4,46%, promossa dagli analisti di Mediobanca che scommettono su una possibile prossima scalata da parte di Unicredit (+1,55%) o di Crédit Agricole, che già ne controlla oltre il 9%. Registrano progressi consistenti Bper +3,53%, Mediobanca, +2,64%, Intesa +2,41%. 

A ruota si apprezza Pirelli +3,28%, dopo i dati sulle vendite di auto in marzo, crollate su base annua a seguito della guerra in Ucraina, ma salite oltre le stime su base mensile nel Regno Unito, in Germania e in Italia, a differenza che in Francia.

Stm è in spolvero a Parigi come a Milano, dove ha registrato un rialzo del 3,24% in scia ai risultati della rivale olandese.

Tra le utility si mette in luce Hera +3,22%. Bene Campari +3,11%; Prysmian +2,95%; Poste +2,63%.

Sono in rosso Diasorin -1,53%; Amplifon -1,52%; Telecom -1,21%. 

Fuori dal paniere principale si sgonfia Autogrill, -4,78% dopo i guadagni di ieri a seguito di indiscrezioni su un possibile matrimonio con il L’operazione dovrebbe consentire ai Benetton di restare azionista numero uno del nuovo gruppo. E a  proposito del gruppo di Ponzano Veneto, azionista di Generali (+0,08%) con una quota del 4%, indiscrezioni citate da Ugo Bertone dicono che appoggerà in assemblea la lista presentata da Caltagirone. 

Trascurata Fincantieri, -0,57%, con Cdp che ha deciso la lista dei candidati per il rinnovo del cda, indicando alla presidenza Claudio Graziano e per il ruolo di ad Pierroberto Folgiero, attuale amministratore delegato di Maire Tecnimont (+3,53%). Folgiero subentrerà a Giuseppe Bono che lascia dopo 20 anni la guida di Fincantieri.

Spread in leggero rialzo, rendimenti in calo

Scendono i rendimenti dei titoli di Stato della zona euro. Il Btp 10 anni chiude a +2,51% (da +2,55% di ieri) e il Bund di pari durata a +0,86% (da +0,91%) per uno spread in leggero rialzo a 165 punti base (+0,75%).

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