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Neolaureati: gli italiani fra i meno pagati d’Europa

Al primo impiego i ragazzi del nostro Paese che hanno concluso l’Università incassano il 71% in meno dei loro coetanei tedeschi – Nella classifica europea siamo dietro anche alla Slovenia

Neolaureati: gli italiani fra i meno pagati d’Europa

I neolaureati italiani sono fra quelli che se la passano peggio in Europa. Al primo impiego guadagnano in media 28.827 euro l’anno: molto meno dei coetanei francesi (36.809 euro), tedeschi (49.341 euro) e soprattutto svizzeri (73.370 euro), i più pagati del continente. Nella classifica europea degli stipendi post-universitari i nostri giovani sono al 14esimo posto, alle spalle di paesi come Irlanda e Slovenia. I numeri sono contenuti nell’ultimo “Starting Salaries Report” di Willis Towers Watson, che analizza le retribuzioni offerte ai neolaureati in 31 paesi di tutto il mondo.

Ma non è finita: dal report emergono anche altri squilibri preoccupanti fra l’Italia e il resto d’Europa, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra valore della retribuzione e livello di scolarizzazione. Nel nostro Paese tra un diplomato e un laureato la differenza non è rilevante: lo scarto in favore di chi ha il titolo di studio superiore è di appena il 12%. Più o meno lo stesso divario (13%) si riscontra anche tra laurea e dottorato.

Molto diversa la situazione in Germania, dove una laurea per chi si affaccia al mondo del lavoro assicura una retribuzione superiore del 32% rispetto a un diploma. In Francia, invece, per un dottorato viene riconosciuto un salario superiore del 43% rispetto alla laurea.

“Le prospettive remunerative dei neolaureati in Italia si confermano non molto entusiasmanti”, commenta Rodolfo Monni, responsabile indagini retributive di Willis Towers Watson Italia. “Rispetto agli altri paesi europei con un’economia comparabile, come Francia e Germania, la laurea In Italia non garantisce un primo stipendio sostanzialmente superiore a quello offerto da un diploma. Anche le prospettive di crescita a breve termine non sono incoraggianti. Dopo due anni di lavoro, un laureato italiano vede aumentare la sua retribuzione fissa di circa il 10%, rispetto al 22% di Francia e Germania e al 25% di Spagna e Regno Unito: una progressione che un neolaureato italiano riesce a raggiungere dopo 4 o 5 anni dall’ingresso nel mondo del lavoro”.

Poco significative anche le differenze tra le varie funzioni aziendali. I ruoli più remunerativi per i neolaureati si dimostrano quelli commerciali, con uno stipendio massimo di 31.988 euro, mentre quelli meno pagati sono quelli in ambito manifatturiero, con una retribuzione di 30.996 euro.

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