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Nel 2015 in arrivo un poker di Ipo a Piazza Affari: un’opportunità per gli investitori

L’industria cartaria Fedrigoni, la Siiq Sorgente Res, il retail Ovs e le torri di Telecom Italia saranno con tutta probabilità le prime Ipo del 2015 a Piazza Affari – Più incerta invece la quotazione delle Ferrovie dello Stato e delle Poste italiane che potrebbe arrivare quest’anno o slittare all’anno venturo – Le opportunità dei risparmiatori

Nel 2015 in arrivo un poker di Ipo a Piazza Affari: un’opportunità per gli investitori

Un poker di Ipo è pronto per Piazza Affari. Almeno quattro società sono in rampa di lancio per quotarsi in Borsa e, non appena i mercati si saranno rasserenati, riavvieranno i motori del collocamento, offrendo nuove opportunità ai risparmiatori e agli investitori istituzionali.

Le prime Ipo del 2015 alla Borsa milanese saranno quelle dell’industria cartaria Fedrigoni, dalla Siiq Sorgente Res, della catena di abbigliamento Ovs e delle torri di Telecom Italia.

Non è escluso che al quartetto si aggiungano anche le Ferrovie dello Stato e le Poste italiane, che rappresenterebbero il piatto forte delle privatizzazioni del governo Renzi, anche se il loro sbarco in Borsa è più probabile per il 2016 che per quest’anno.

La veronese Fedrigoni, che è tra i fornitori della Bce per la stampa dell’euro, sarà tra le prime a lanciare l’Ipo che aveva già programmato per l’autunno, salvo rinviare tutto per le turbolenze insorte sui mercati: l’obiettivo è incassare tra i 760 e gli 850 milioni di euro.

In pista c’è anche la Sorgente Res, società immobiliare romana costituita nel 1939 e presente anche in Gran Bretagna e negli Usa con immobili di grande prestigio (a Roma è la proprietaria della Galleria Alberto Sordi): lo sbarco in Borsa sotto la veste di Siiq è previsto per marzo dopo la presentazione dei conti 2014 con l’obiettivo di raccogliere tra i 500 e i 600 milioni di euro.

Pensa a quotarsi anche Ovs, la catena di abbigliamento controllata dal fondo di private equity Bc Partners, che aveva già presentato la domanda di ammissione in Borsa in agosto e che ha in programma di mettere sul mercato il 40% del proprio capitale non appena le condizioni di mercato lo permetteranno. 

In fase di accelerazione c’è anche il dossier sullo sbarco in Borsa delle torri di Telecom Italia che spera di imitare Ei Towers piuttosto che Rai Way collocando parte delle sue infrastrutture con multipli di 11 volte l’Ev/Ebitda 2015.

Resta infine da vedere quale sarà il reale cammino di Fs e Poste, che sono al lavoro per preparare la quotazione ma che probabilmente avranno bisogno di tempi più lunghi, salvo che il Tesoro, notoriamente a caccia ri risorse, non imponga un colpo d’acceleratore alle sue controllate. 

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