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Nba: lockout addio, l’accordo è ufficiale, a Natale riprende il campionato

Proprietari e giocatori firmano l’accordo – Dopo 161 giorni termina la serrata del campionato Nba, il 25 dicembre la prima giornata della stagione – Ecco i punti cardine del nuovo contratto

Nba: lockout addio, l’accordo è ufficiale, a Natale riprende il campionato

Ormai è ufficiale, il lockout Nba è finito. Dopo 161 giorni di serrata, le parti hanno trovato un accordo, il campionato di basket più famoso del mondo potrà così prendere inizio. E sarà un partenza che entrerà nella storia, basti pensare alla data: 25 dicembre. In questo natale segnato dalla crisi, un regalo è assicurato per tutti gli amanti della pallacanestro. Una data di certo non casuale, una “Prima” sulle reti nazionali che sicuramente farà schizzare alle stelle lo share. Proprietari e giocatori oggi hanno ratificato l’accordo e sono stati numerosi i compromessi necessari a raggiungerlo. Entrambe le parti hanno dovuto ammorbidire le proprie posizioni, spinti più da un ragionamento strettamente economico che dalla coscienza. Venticinque proprietari su trenta hanno firmato e l’88.8% dei giocatori hanno votato si. “Un accordo corretto, con tanti compromessi e anche se non è perfetto, risolve questioni fondamentali in maniera senza dubbio soddisfacente”, spiega David Stern, commissario dell’Nba.

Le novità e i punti fondamentali di questo accordo possono essere così sintetizzati. I contratti saranno più corti e la loro crescita di anno in anno sarà meno marcata. Condizioni svantaggiose per le stelle che cambiano squadra a fine contratto. Per le società invece vi sarà maggiore equità salariale tra le franchigie e forti limitazione per chi ha spese eccessivamente superiori agli altri.

Vi saranno due anni di transizione tra il vecchio e il nuovo contratto, nei quali le squadre più “vecchie”, come Boston, Dallas o Los Angeles, tenteranno l’ultimo assalto. Mancano pochi giorni a l’inizio di questa stagione che promette di essere entusiasmante, le squadre si sono decisamente rafforzate per sostenere un campionato che vedrà una media partite aumentata a 3,8 alla settimana. Con l’accordo trovato, ormai le chiacchiere sono finite, a parlare sarà il campo.

Questi i punti cardine del contratto nel dettaglio.
La principale novità riguarda la questione più calda che vedeva giocatori e proprietari in trincea a difendere le proprie posizioni, la divisione degli introiti ovvero il BRI (Basketball Related Income) Split. Fifty – Fifty, il 50% a ciascuna delle parti, variabile però a seconda dei risultati in relazione alle previsioni. Se l’andamento economico della Lega sarà positivo, i giocatori riceveranno il 51% se questo sarà invece negativo percepiranno il 49%. Fa eccezione il primo anno (2011/2012), che sarà di transizione, in cui i giocatori avranno garantito il 51.15%. Decisione presa anche in relazione ad un campionato, quello di quest’anno, che sarà ridotto (66 partite invece di 82) dove le stelle Nba riceveranno l’80% dello stipendio originariamente stabilito.
Previsti anche dei “benefits” per i giocatori, l’1% del loro BRI non va direttamente nelle tasche degli interessati, ma andrà a costituire un fondo previdenza per coloro che si sono ritirati.

Come nel precedente accordo, anche al nuovo tetto salariale verrà applicato un sistema “soft”. I primi due anni saranno di transizione e manterranno quindi le cifre dell’ultimo contratto: 58 milioni di dollari per il salary cap, 70 milioni invece per la soglia luxury tax. Dal terzo anno invece tali valori si adegueranno al BRI (circa un 12% in meno) e secondo formule precise, crescerà di anno in anno. Si parla di sistema “soft” in quanto previste delle eccezioni che permettono lo sforamento del tetto.

Viene ricalibrato di conseguenza l’escrow system, il sistema per cui un giocatore nba pattuisce per il proprio stipendio un valore nominale ma ciò che poi gli andrà in tasca dipende da questo parametro: N:T=E:B (N: valore nominale stipendio, T: tetto ingaggi Nba, E: valore effettivo stipendio, B: totale che spetta ai giocatori, ovvero il 57% del BRI fino ad oggi, il 51,15” dall’anno prossimo e il 50% nelle stagioni successive). Un esempio: Nel caso di Kobe Bryant e della stagione 2011, la proporzione (dati approssimati) è (25×2150)/1900, quindi la stella Nba ha preso poco più di 28 milioni, a fronte dei circa 25 pattuiti con i Lakers.
Per poter rientrare in questi margini fissi, a inizio stagione i giocatori lasciano alla Lega una sorta di cauzione (appunto l’escrow), che fino all’anno scorso era dell’8% ora è stato portato al 10%. Se a fine stagione il tetto ingaggi è superiore al totale che spetta ai giocatori, l’avanzo degli stipendi viene restituito. Mentre se avviene il contrario a rimetterci saranno i proprietari.

Altra questione fondamentale è quella della durata massima dei contratti. Per i giocatori che stanno uscendo da un contratto minimo di tre anni c’è la possibilità di un rinnovo per cinque anni (Larry Bird Exception), per tutti gli altri “free agents” il limite è di quattro anni.
Saranno quattro anche gli anni per le estensioni dei rookies e per i rinnovi i tutti gli altri giocatori. Tre anni invece per i rinnovi dei giocatori scelti nel trade (extend-and-trade, come nel caso di Carmelo Anthony). Gli incrementi annui potranno essere al massimo del 7.5% (prima era del 10,5%) con la Larry Bird Exception, del 4.5% per tutti gli altri (prima era dell’8%).

Il minimo salariale si riduce del 12%, per il passaggio dal 57% al 50% del BRI. Stessa cosa avviene al massimo salariale, con la novità però per i giocatori al quinto anno di contratto (tendenzialmente quelli in uscita dal contratto di rookies) potranno accedere ad uno stipendio non più del 25% ma del 30% del tetto salariale.

La durata dell’accordo è di dieci anni, ma entrambe le parti potranno decidere, nel 2017, di uscire dal contratto e rinegoziarlo, nella speranza di non assistere ad un nuovo lockout. Inoltre nel 2016 verrà siglato un nuovo contratto TV collettivo che inevitabilmente farà crescere il BRI, si tornerà quindi a discutere di percentuali.

Per chi è interessato a maggiori dettagli ecco il documento ufficiale rilasciato dall’Nba.
 

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