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Il Napoli stende la Lazio e riconquista il primato. Poker del Milan

La squadra di Sarri risponde alla grande alla Juve: rimonta e impartisce una severa lezione alla Lazio di Inzaghi (4 a 1) – Sempre più aperto il duello scudetto – Il Milan sbanca Ferrara e Cutrone spiana la Spal (0 a 4).

Il Napoli stende la Lazio e riconquista il primato. Poker del Milan

Una risposta da grande, una risposta da primato. Il Napoli batte la Lazio con un netto 4-1 e si riprende il comando della classifica, annullando di fatto la vittoria della Juve a Firenze di venerdì sera. Tutto come prima allora? Nemmeno per sogno. Perché da un turno come questo era lecito attendersi qualche scossone e il semplice fatto che non sia arrivato, di per sé, è già una notizia. La squadra di Allegri lancia la sfida, quella di Sarri non solo la raccoglie ma la rimanda al mittente: e così il duello scudetto più eccitante degli ultimi anni è bello che servito. Ad ogni modo il segnale che arriva dal San Paolo è di quelli importanti: gli azzurri non solo hanno vinto (e pure bene) contro un avversario importante come la Lazio ma lo hanno fatto pure in rimonta, annullando con un gran secondo tempo un primo decisamente sotto tono. Pronti e via e arriva il primo gol, solo che ha firmarlo non è la squadra di Sarri bensì quella di Inzaghi, grazie a una zampata volante di De Vrij che gela Fuorigrotta. Il Napoli accusa il colpo e per quasi tutto il primo tempo non riesce a scalfire la rocciosa Lazio, ben messa in campo e pronta a ripartire ogni volta che le si presenta l’occasione: quasi tutto però, perché al 44’ Jorginho imbecca Callejon sul filo del fuorigioco e lo spagnolo segna l’1-1. È il momento della svolta: la Lazio, infatti, non si riprenderà più dalla botta. La ripresa è un inno al calcio di Sarri, che dalla tribuna (era stato espulso per proteste) si gode una delle più belle esibizioni stagionali dei suoi. Callejon propizia l’autorete del 2-1 di Wallace (54’), Mario Rui (o Zielinski, a seconda di quanto deciderà la Lega) trova il 3-1 con un tiro dalla distanza (56’), Mertens blinda il tutto finalizzando un’azione spettacolare come poche (73’). “Nel primo tempo siamo stati un nervosi e inferiori fisicamente, nella ripresa abbiamo riproposto il solito palleggio e la qualità è venuta fuori – il commento di Sarri. – La squadra ha dimostrato maturità e con lei il pubblico, di certo non soffriamo di vertigini”. Esce con le ossa rotte invece la Lazio, alle prese con la terza sconfitta consecutiva e costretta a “gufare” Inter e Roma come non mai: in caso di vittorie di entrambe, infatti, si ritroverebbe addirittura fuori dalla zona Champions. “Il secondo tempo è stato inaccettabile, non siamo stati squadra e abbiamo perso meritatamente – ha sospirato Inzaghi. – Se giochi così al San Paolo la paghi, ora dobbiamo capire i nostri errori e rimetterci subito in carreggiata”.  

Sorride il Napoli ma anche il Milan, che archivia la 24esima giornata con un roboante successo sulla Spal. Il 4-0 di Ferrara, oltre a rappresentare la vittoria più rotonda di questo campionato, è un’ottima risposta a chi, come noi, si chiedeva quali potessero essere le reali ambizioni della squadra. La zona Europa è sostanzialmente agganciata, ora non resta che vedere come andranno gli scontri diretti (Sampdoria, Roma e Inter i prossimi impegni in calendario) per capire se potrà addirittura aprirsi uno spiraglio per quella più importante. Merito di Gattuso, capace di rivitalizzare un gruppo che sembrava sull’orlo del baratro e che invece, evidentemente, aveva ancora qualcosa da dire. “Questo successo non deve confondere i giudizi, non è stato affatto facile – l’analisi del tecnico rossonero. – Dobbiamo guardare avanti, alla prossima partita, ma non bisogna pensare che il risultato risolva tutti i nostri problemi. L’unica cosa che chiedo ai ragazzi è di non smettere di credere nei loro mezzi, so che sono ottimi giocatori e che possono dare ancora di più”. Umiltà, fame e autostima, eccola qui la ricetta che ha portato il Milan a totalizzare 4 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 6 partite. Quella di ieri è stata la più convincente, quantomeno a livello di risultato: un 4-0, per giunta in trasferta, non si vedeva da parecchio tempo. Decisivo, ancora una volta, quel Cutrone lanciato dall’inizio per l’indisponibilità di Kalinic e che ora, invece, rivendica giustamente la titolarità fissa. E’ stato lui a sbloccare il match di Ferrara con una zampata al 2’, è stato sempre lui a indirizzarlo con un’altra a metà ripresa (65’), quando la Spal spingeva e Gattuso cominciava a rivivere i fantasmi di Udine. A chiudere i giochi ci ha pensato Biglia (73’), prima che Borini, subentrato nel finale a Kessie, mettesse il punto esclamativo con un sinistro potente e preciso (90’). Vittoria che fa morale e che permette di lanciare la sfida alla zona Europa: il Milan è tornato, adesso lo si può dire sul serio.   

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