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Napoli sempre più in fuga: nemmeno con Maradona aveva un vantaggio così. Milan rallenta a Lecce, Inter di misura

Il Milan acciuffa solo nel finale un pari a Lecce mentre l’Inter vince solo di misura col Verona: il vantaggio della capolista Napoli (9 punti sui rossoneri e 10 su Juve e Inter) appare incolmabile

Napoli sempre più in fuga: nemmeno con Maradona aveva un vantaggio così. Milan rallenta a Lecce, Inter di misura

Il Napoli va sempre più in fuga. Gli azzurri riescono a vincere anche quando non giocano, sommando così ai 3 punti appena conquistati quelli presi alla concorrenza. Già, perché se la Juve è stata battuta direttamente sul campo, il Milan è stato “sconfitto” davanti alla tv: dopo i 2 punti lasciati domenica scorsa con la Roma, infatti, ecco i 2 di ieri a Lecce, il tutto per la gioia di Spalletti. E visto che l’Inter, seppur vittoriosa sul Verona, era comunque la più staccata del gruppo, ne viene fuori una classifica colorata inequivocabilmente di azzurro, con il Napoli primo a +9 su Pioli e a +10 su Allegri e Inzaghi. Le tre inseguitrici, nella speranza di tornare a vivere tempi migliori (che però, nel caso, dovranno passare anche e soprattutto da un calo di Spalletti), faranno bene a guardarsi le spalle da Lazio, Atalanta e Roma: dovessero vincere oggi con Sassuolo, Salernitana e Fiorentina si ritroverebbero a soli 3 punti dal quarto posto, ma anche a 4 dal secondo.

Lecce–Milan 2-2, Pioli: “Approccio sbagliato. Io preoccupato? Lo sono sempre…”

Il Milan doveva vincere a tutti i costi, invece ha rimediato solo un pareggio, per giunta in rimonta. Il primo tempo disastroso, infatti, si era concluso con il Lecce in vantaggio di due gol (autorete di Hernandez e Baschirotto) e tante occasioni sprecato per il terzo. I rossoneri sono così rimasti in vita e nella ripresa, complici gli ingressi di Messias e Dest al posto dell’impalpabile Saelemaekers e del disastroso Hernandez (palma del peggiore in campo da dividere con Kalulu), hanno decisamente cambiato marcia, trovando il pareggio con Leao e Calabria. Il 2-2 finale, seppur arrivato da una situazione di doppio svantaggio, resta comunque una mezza sconfitta, proprio come quello di domenica scorsa con la Roma: nel giro di due gare, infatti, il distacco dal Napoli è passato da 5 a 9 punti, complicando maledettamente il sogno Scudetto. “È stato abbastanza evidente l’approccio negativo, nel primo tempo abbiamo sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare, facendo errori molto evitabili che hanno reso la partita difficile. Poi abbiamo avuto una buona reazione, potevamo anche vincerla, ma possiamo e dobbiamo fare meglio. Se sono preoccupato? Lo sono sempre, anche quando vinciamo, perché voglio sempre migliorare. Questo mi aiuterà a preparare al meglio la Supercoppa: è un trofeo, una partita secca contro un rivale storico”.

Inter–Verona 1-0, Inzaghi: “Nessuna tabella, ma abbiamo vinto 8 delle ultime 10 partite”

L’Inter invece ha fatto il suo, ovvero battere il Verona e approfittare del doppio passo falso di Milan e Juventus. Certo, il Napoli al momento va a un’altra velocità, ma Inzaghi può comunque sorridere per aver agganciato Allegri ed essersi portato a un solo punto da Pioli, tutto con il minimo sforzo. La vittoria di ieri, infatti, non passerà certo alla storia per lo spettacolo, anzi i nerazzurri, dopo le fatiche di Coppa col Parma, hanno ribadito di non attraversare un grande momento di forma.

Paradossalmente però la buona notizia è proprio questa: se vince anche quando non brilla, cosa potrà fare quando le gambe torneranno a girare come si deve? Inzaghi comunque si augura che questo avvenga già mercoledì a Riyad, quando affronterà il Milan nella finale di Supercoppa Italiana per il primo trofeo della stagione, ma è evidente che si accontenterebbe pure di una vittoria sporca, magari approfittando del momento-no dei cugini. I punti, del resto, sono sempre la priorità per le grandi squadre, ragion per cui l’Inter si gode questo successo sul Verona firmato Lautaro Martinez, peraltro con i fondamentali recuperi di Calhanoglu e Barella.

Venivamo dai 120 minuti di Coppa Italia, ma siamo rimasti lucidi segnando subito – il commento di Inzaghi -. Poi, malgrado un po’ di nervosismo per il secondo gol che non arrivava, siamo rimasti compatti senza soffrire molto anche contro un Verona che poteva crearci problemi. Negli ultimi due mesi e mezzo abbiamo avuto grandissima continuità, Il Napoli in questo momento è distante, per il resto siamo in tanti in pochissimi punti. Non dobbiamo fare tabelle, ma guardare di partita in partita sperando di avere più giocatori possibile e rotazioni ampie”.

Roma–Fiorentina (ore 20.45, Dazn)

Oggi il mirino si sposta sulla zona Europa, a cominciare dal posticipo serale tra Roma e Fiorentina. Partita interessantissima quella dell’Olimpico, tra due squadre in salute e pronte a giocarsi punti che possono cambiare una stagione. Il discorso vale anzitutto per i giallorossi, che in caso di successo avvicinerebbero il gruppone Champions, ma anche i viola hanno tutto l’interesse a conquistare la posta, nel tentativo di rientrare in una zona di classifica migliore di quella attuale.

Sulla carta, complice il solito pienone romanista, è favorito Mourinho, ma Italiano non parte certo battuto: la sua Fiorentina, del resto, ha già fatto vedere di poter mettere in difficoltà le grandi. Per la Roma poi non è stata una settimana facile, nonostante i risultati facciano pensare il contrario: l’insperato pareggio di Milano e la vittoria sul Genoa in Coppa Italia, però, sono state macchiate dalle polemiche interne tra Mourinho e Candela a proposito di Zaniolo, fischiato, secondo José, per colpa di alcune dichiarazioni del francese. Un botta e risposta che ha scatenato il mondo giallorosso, con interventi di Totti, De Rossi e Rosella Sensi, tutti a favore del terzino dello Scudetto.

Roma–Fiorentina, le formazioni: Mou, ancora in silenzio, punta sul tridente titolare

Forse anche per questo Mourinho ha scelto di non presenziare alla conferenza stampa della vigilia, nemmeno ora che la squalifica è terminata. Lo Special One sente il rumore “degli amici” e questo, evidentemente, non gli fa molto piacere: meglio pensare alla partita con la Fiorentina, con la consapevolezza che una vittoria metterebbe tutti d’accordo.

Il tecnico giallorosso deve fare a meno dello squalificato Ibanez e del solito Wijnaldum (sempre più vicino al rientro), per il resto tutti a disposizione (anche se Pellegrini è acciaccato) per un 3-4-2-1 che vedrà Rui Patricio in porta, Mancini, Smalling e Kumbulla in difesa, Celik, Cristante, Tahirovic e Zalewski a centrocampo, Dybala e Zaniolo sulla trequarti, Abraham in attacco.

Assenza pesantissima anche per Italiano, che dovrà rinunciare a Cabral per i prossimi 40 giorni: la soluzione più ovvia sarebbe affidarsi a Jovic, ma il tecnico viola sta pensando a una soluzione differente, dunque a un 4-2-3-1 con Terracciano tra i pali, Dodò, Milenkovic, Igor e Biraghi nel reparto arretrato, Amrabat e Duncan in mediana, Ikoné, Bonaventura e Saponara alle spalle dell’unica punta Kouamé.

Sassuolo–Lazio (ore 12.30, Dazn e Sky Sport), Atalanta-Salernitana (ore 18, Dazn)

Molto importanti, sia in chiave Europa che salvezza, pure le sfide di Reggio Emilia e Bergamo, dove Lazio e Atalanta andranno a caccia di punti decisamente pesanti. Di fronte però si troveranno Sassuolo e Salernitana, non proprio avversari “comodi”, anche se gli ultimi risultati farebbero pensare il contrario. Va detto che pure Sarri e Gasperini non sono reduci da un periodo d’oro, in particolare il primo che, in questo 2023, non è ancora riuscito a vincere una partita (sconfitta a Lecce e pareggio in casa con l’Empoli), mentre il secondo, dopo il sofferto 2-2 di La Spezia, si è rifatto nella rimonta di Bologna. Vedremo quel che succederà, quel che è certo è che i punti per l’Europa passano da sfide come queste, e Lazio e Atalanta ne hanno già buttati troppi…

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