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Napoli: l’eco-murales lungo 370 metri che ricorda i danni provocati dell’amianto

Il più grande eco murales costruito nel Sud Italia messaggio di speranza e di rigenerazione urbana.

Napoli: l’eco-murales lungo 370 metri che ricorda i danni provocati dell’amianto

Largo agli eco-murales. Se ne realizzano sempre di più e nascono per unire due linguaggi. Entrambi- quello della dell’ambiente e quello dell’arte spontanea, destinati a diffondere una nuova coscienza ecologista, soprattutto tra le nuove generazioni. La messa in evidenza di qualcosa che era o potrà essere . L’eco-murales realizzato a Napoli nel quartiere Fuorigrotta, in pochi giorni ha toccato livelli di notorietà inattesi. E’ stato realizzato per ricordare i 30 anni della messa bando dell’amianto e vuole indicare la strada del cambiamento. E’ partito con con un autentico marchio di fabbrica “Unlock The Change” (Sblocca il cambiamento). E’ il più grande realizzato nel Sud Italia , lungo 370 metri. Si, la legge che dichiarava fuorilegge l’amianto è del marzo 1992. Con quella sostanza sono stati costruiti interi pezzi di città, e il quartiere Fuorigrotta ne porta i segni.

Un messaggio per Bagnoli

L’opera napoletana è stata promossa dalle B Corp italiane in collaborazione con l’azienda no-profit Yourban2030. L’autore è Zed1, uno street artist associato alla PalomArt , la piattaforma di esposizioni itineranti. Nel caso di Napoli l’opera si trova lungo una strada principale del quartiere. E’ vicino ad una scuola, è stata dipinta con ecopitture che dovrebbero anche assorbire lo smog giornaliero di una ottantina di veicoli. Il senso del lavoro di Zed1 sta nelle dichiarazioni riportate dall’Agenzia Ansa: l’incanto di una bambina “che svela agli occhi di tutti noi un nuovo mondo possibile, aprendo il portone del vecchio mondo inquinato alle nuove idee di sostenibilità e di economia positiva. Non lo fa in un luogo come un altro, bensì alla periferia di Napoli a Fuorigrott-Bagnoli: un quartiere che ha vissuto in prima linea i danni dell’inquinamento industriale nel ventesimo secolo”. A poche centinaia di metri dal murales, infatti, c’è la grande area industriale dismessa dell’ex Italsider. La zona da anni è interessata da progetti di rigenerazione e bonifiche ambientali che vanno avanti a fatica. Ma è il momento – spiega Yourban2030- di stimolare e ispirare i cittadini, le imprese e le istituzioni ad agire per contribuire alla transizione, ormai indispensabile, verso paradigmi economici e culturali più sostenibili e rigenerativi.

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