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Napoli inarrestabile: batte anche la Roma e vola a +13. Milan e Juve sprofondano e la Lazio sale al terzo posto

Le clamorose sconfitte casalinghe del Milan (2 a 5 con il Sassuolo) e della Juve (0 a 2 con il Monza) fanno ormai più notizia della solita vittoria del Napoli (2 a 1 sulla Roma) che vola verso un meritatissimo scudetto

Napoli inarrestabile: batte anche la Roma e vola a  +13. Milan e Juve sprofondano e la Lazio sale al terzo posto

Altri tre passi verso lo Scudetto. Il Napoli batte anche la Roma e si porta a 53 punti in classifica, guadagnandone addirittura uno sulla seconda: se prima di questo turno il vantaggio era di 12, infatti, ora sono 13, visto che la prima inseguitrice (si fa per dire) è diventata l’Inter a quota 40. Ma la domenica di campionato va in archivio anche con le clamorose sconfitte di Milan e Juventus con Sassuolo e Monza, e se i bianconeri possono avere la giustificazione della sentenza così non è per i rossoneri, semplicemente crollati nel giro di qualche settimana. La lotta Champions si conferma così la più interessante del campionato, con i campioni in carica fuori dal gruppo per la prima volta in stagione, anche se il pari della Lazio e la sconfitta della Roma hanno un po’ limitato i danni.

Napoli – Roma 2-1, Osimhen e Simeone mandano in orbita gli azzurri

Cominciamo il racconto dal Maradona e dall’ennesimo successo del Napoli, che vale un vantaggio siderale sulla seconda e, dunque, un altro pezzetto di tricolore. Gli azzurri sono riusciti a battere una Roma tutt’altro che arrendevole, il che dà ancora più valore al risultato finale, un 2-1 firmato da Osimhen (splendido gol al volo dopo un controllo da vedere e rivedere) e Simeone (tiro a giro pochi minuti dopo il suo ingresso in campo) dopo che El Shaarawy aveva trovato il momentaneo pareggio. Niente e nessuno sembrano in grado di fermare la capolista, animata da tanta qualità, ma soprattutto da una fame di vittorie quasi spaventosa. La Roma, dal canto suo, esce tutt’altro che ridimensionata dalla sfida, anzi si può dire che la sconfitta, per quanto fastidiosa (ancora qualche minuto e il pari sarebbe andato in archivio), possa accrescere ulteriormente l’autostima di un gruppo di buon livello, ma sempre alle prese con qualche problema extra-campo: il caso Zaniolo, a meno di colpi di scena tra oggi e domani, rischia di trascinarsi almeno fino a giugno.

Spalletti sorride: “Siamo tutti entusiasti e vogliosi, è così che si affrontano i campionati”

“Queste partite le vinci se tutti fanno vedere di essere determinati a vincerle, dal magazziniere fino all’ultimo in panchina – ha esultato Spalletti -. Quelli che sono entrati stavano già giocando dalla panchina, erano dentro la partita e lo hanno fatto vedere quando hanno fatto il loro ingresso in campo. Questa qualità è fondamentale, in campionati così serve che tutti siano entusiasti e vogliosi di giocare insieme ai compagni, non di prenderne il posto. Osimhen? Ha segnato un gol incredibile, poi l’ho sostituito perché non si possono dimenticare gli impegni infrasettimanali e la voglia degli altri: Simeone e Raspadori sono stati fondamentali quando lui era infortunato, non vedo perché tenerli fuori”.

Mourinho applaude i suoi e chiude la porta a Zaniolo: “Si è fatto fuori dalla famiglia da solo”

“Ci sono partite in cui si perde ma esci più fiducioso di prima, sembra una contraddizione ma per me è così, siamo stati quelli che più di tutti hanno messo in difficoltà il Napoli e questo mi fa uscire da qui più fiducioso – ha sottolineato Mourinho -. Qualche volta il calcio è ingiusto, la squadra che merita di più perde, è successo qualche volta a noi di vincere senza meritare, oggi avremmo meritato noi di vincere. Ho visto facce tristi ed è normale quando perdi, ma voglio dire che abbiamo fiducia e ci vediamo mercoledì all’Olimpico con l’anima piena. Zaniolo? No, voglio gente disponibile, che vuole giocare con la Roma, sai, quando non stai bene nella famiglia devi andare via, devi trovare una soluzione”.

Milan – Sassuolo 2-5, Pioli fuori dalla zona Champions: “Ora si cambia”

La sconfitta più clamorosa della domenica è quella del Milan, se non altro per le dimensioni del risultato. Il 2-5 finale (gol di Defrel, Frattesi, Berardi, Laurienté e Henrique, Giroud e Origi per il Diavolo), infatti, è addirittura umiliante, anche perché il Sassuolo, autore di un’ottima partita, non vinceva in campionato da ottobre: i rossoneri proseguono così il crollo verticale del 2023, nel quale hanno rimediato ben quattro sconfitte tra Serie A e coppe, subendo addirittura 18 gol in appena 7 partite. Il risultato è che Pioli, per la prima volta in stagione, è fuori dalla zona Champions, scavalcato dall’Inter e raggiunto da Lazio e Atalanta, il tutto con un derby alle porte che si preannuncia davvero infuocato. “Siamo delusi, ma con la delusione non si va lontano – il commento del tecnico rossonero -. Prenderemo insieme al club le decisioni miglioriper superare questo momento, la prossima gara sarà il derby e lavoreremo al meglio per reagire e uscire da questa situazione negativa. Qualcosa bisognerà modificare e prenderò le decisioni per aiutare la squadra a essere più compatta e ad avere più equilibrio in entrambe le fasi di gioco. Probabilmente non riusciremo a vincere lo scudetto, ma il nostro scudetto sarà quello di raggiungere la zona Champions”. Per riuscirci servirà ritrovare lo spirito dell’anno scorso, oltre che il rendimento individuale di alcuni giocatori (la maggior parte) che sembrano aver perso tutte le loro certezze, complici alcune scelte discutibili (Leao in panchina) e un mercato pressoché inesistente.

Juventus – Monza 0-2, Allegri amaro: “Prendiamo gol con facilità disarmante”

Il Milan piange, ma la Juventus non ride di certo. La sconfitta contro il Monza fa male e spegne quasi del tutto le prospettive di rimonta in classifica, al di là di quanto accadrà nelle sedi di giustizia. Allegri aveva chiesto compattezza e unità d’intenti, la squadra però non lo ha ascoltato e i brianzoli si sono ritrovati sopra di due gol già nel primo tempo, grazie alle zampate di Ciurria e Dani Mota. Nella ripresa la Signora, complice l’inserimento dei pimpanti Soulé e Iling Jr, ha alzato i ritmi e costretto il Monza a difendersi, ma l’ottimo Di Gregorio ha chiuso sul nascere ogni speranza di riaprire la partita, regalando ai suoi una vittoria allo Stadium che segna il punto più alto della storia del club. “Un primo tempo così non l’avevamo mai fatto, questo deve farci riflettere – ha confermato Allegri -. Il secondo tempo è andato meglio, ma è il primo quello che bisogna guardare, siamo tutti responsabili di una prestazione del genere. Abbiamo subito 10 gol e fatto un punto in tre partite, prendiamo gol con facilità disarmante, in questo momento ci infilano troppo facilmente, bisogna lavorare su questo. Io dico sempre che abbiamo fatto 38 punti, ma ne abbiamo 23 e dobbiamo essere consapevoli che la classifica è questa. Su questo dobbiamo lavorare, tutte le partite sono prioritarie, perché altrimenti entri in un vortice da cui non esci più. Quello che è accaduto nelle ultime gare non deve più accadere”.

Lazio – Fiorentina 1-1, Sarri sale al terzo posto: “Ma non penso alla Champions, ci sono squadre più attrezzate”

Non riesce a vincere nemmeno la Lazio di Sarri, ma il pareggio con la Fiorentina è tutt’altro che amaro, sia perché giusto per quanto visto sul campo, sia per il terzo posto che porta in dote, seppur in coabitazione con l’Atalanta. L’1-1 dell’Olimpico matura dopo una partita equilibrata nella quale i biancocelesti sono partiti meglio, tanto da trovare il vantaggio con Casale dopo appena 8’, mentre i viola sono cresciuti alla distanza, riuscendo a pareggiare a inizio ripresa con Nico Gonzalez (49’) e rischiando addirittura di vincere nel finale. A conti fatti, insomma, un buon punto, che proietta la Lazio in piena zona Champions, oltretutto con un’inerzia decisamente superiore a quella del Milan. “La linea difensiva oggi ha fatto molto bene concedendo poco, ma siamo stati meno lucidi mentalmente rispetto alle ultime partite – l’analisi di Sarri -. Abbiamo perso troppi palloni dopo averli recuperati e a livello fisico siamo stati meno brillanti, ma sono contento di come abbiamo provato a vincerla fino alla fine. Non avevamo le energie dell’ultima partita, anche perché avevamo due giorni in meno di riposo. Questa alla fine era una gara che non dovevamo perdere, ma dal punto di vista dell’atteggiamento abbiamo anche provato a vincerla. La classifica ci piace, però non cambio idea, ci sono squadre più attrezzate di noi per arrivare in Champions League: non faccio calcoli per il quarto posto”.

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