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Mutui, si cambia: le nuove norme europee e i vantaggi per il mercato italiano

Le nuove norme in materia di mutui recentemente introdotte dal Parlamento Europeo e in particolare il richiamo alla trasparenza nei rapporti tra banche e clienti legati da prestiti a tasso variabile obbligheranno gli istituti di credito a rivelare costi e rischi ai consumatori: ecco i vantaggi per il mercato italiano.

Adusbef accoglie con favore le nuove norme in materia di mutui recentemente introdotte dal Parlamento Europeo, e in particolare il richiamo alla trasparenza nei rapporti tra banche e clienti legati da prestiti a tasso variabile. L’assenza o, all’estremo opposto, la confusa sovrabbondanza di informazioni fornite a chi sottoscrive un mutuo è un problema ricorrente nel nostro Paese e a più riprese lamentato dall’Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari E Finanziari.

Le nuove norme obbligheranno gli istituti di credito a fornire in modo dettagliato ma estremamente chiaro, attraverso moduli standard, informazioni su costi e rischi del finanziamento concesso, soprattutto se a lungo termine. È stato posto l’accento sui diritti del consumatore, tra i quali la possibilità di estinguere anticipatamente il mutuo senza penali, e il diritto di recesso entro sette giorni dalla firma del contratto (in alternativa, sette giorni di tempo per consultare l’informativa prima di firmare i documenti del prestito). Non ultimo, è prevista una maggiore tutela della prima casa, che in caso estremo di sequestro dovrà essere venduta senza svalutazioni e con commissioni di mora corrispondenti ai costi effettivi. Prevista anche una maggiore elasticità nel permettere la ricerca di una soluzione abitativa alternativa prima che lo sfratto diventi esecutivo.

Grazie alle nuove direttive introdotte, rispettando determinati requisiti le banche potranno in futuro operare su tutto il mercato unico, con la conseguente possibilità per il cliente di richiedere un mutuo più vantaggioso a un istituto estero. Una misura che in Italia risponderebbe almeno in parte al problema del costo totale dei mutui, sensibilmente maggiore rispetto alla media europea (a titolo di esempio, secondo quanto denunciato a fine luglio da Adusbef, un mutuo di 100.000 euro arriva a costare, alla scadenza, circa 23.000 euro in più rispetto alla media dell’UE).

Servirà del tempo prima che le novità siano a regime in Europa, ma di fatto, riportando il parere del segretario nazionale Adusbef Mauro Novelli, si è aperta una nuova fase concorrenziale, che dovrebbe indurre le banche a optare per proposte più economiche, con evidenti vantaggi per il consumatore.

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