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Mps supera la soglia minima dell’Opas: adesioni al 38,5%. Oggi il Cda di Mediobanca valuta il rilancio in contanti

Il superamento della soglia minima soddisfa una delle principali condizioni di efficacia dell’Opas di Mps su Mediobanca, aprendo così la possibilità di una riapertura dell’offerta dal 16 al 22 settembre. Oggi il board di Piazzetta Cuccia valuta il rilancio cash

Mps supera la soglia minima dell’Opas: adesioni al 38,5%. Oggi il Cda di Mediobanca valuta il rilancio in contanti

Il Monte dei Paschi di Siena compie un passo decisivo nella sua scalata a Mediobanca: le adesioni all’Opas hanno raggiunto il 38,5% del capitale di Piazzetta Cuccia, superando così la soglia minima del 35% prevista dal documento d’offerta. Questo traguardo consente ora la riapertura dell’offerta, fissata dal 16 al 22 settembre, anche se in Borsa l’Opas chiuderà ufficialmente lunedì.

In una nota ufficiale, la banca senese ha commentato: “Sulla base delle azioni apportate è stata superata la soglia minima”, sottolineando come questo risultato rappresenti un passo fondamentale per il successo dell’offerta. L’istituto ha precisato, però, che l’Opas non è ancora “irrevocabile”, perché restano attive le consuete clausole di forza maggiore tipiche di operazioni di questo tipo. Oggi, giovedì 4 settembre, la merchant bank guidata da Alberto Nagel riunirà il consiglio di amministrazione per valutare il rilancio in contanti da 0,90 euro per azione, annunciato martedì da Rocca Salimbeni, con l’obiettivo di convincere gli azionisti indecisi e rafforzare ulteriormente la posizione di Siena su Piazzetta Cuccia.

Le soglie chiave dell’Opas Mps su Mediobanca

Se il 35% consente a Mps il controllo di fatto su Mediobanca, altre soglie restano sul tavolo: il 50% più un’azione garantirebbe benefici fiscali sulle Dta (imposte differite attive), mentre il 66,7% è necessario per avere il pieno controllo dell’assemblea straordinaria e facilitare una possibile fusione tra le due banche. In parole semplici, più Montepaschi sale, più consolida il controllo su Mediobanca e può gestire decisioni strategiche importanti.

Rilancio in contanti e numeri dell’offerta

L’accelerata è arrivata grazie al rilancio in contanti da 0,90 euro per azione, per un esborso complessivo stimato intorno ai 750 milioni di euro. L’offerta totale, composta principalmente da azioni, supera i 16 miliardi di euro e si concluderà l’8 settembre, con possibilità di raccolta aggiuntiva tra il 16 e il 22 settembre.

Il board di Mediobanca, guidato da Nagel, aveva già bollato l’offerta iniziale come ostile, “priva di razionale industriale e finanziario”, e difficilmente cambierà opinione, nonostante il prezzo ora sia allineato alle quotazioni di Borsa. Ieri, a Piazza Affari, Mps ha chiuso a 7,48 euro (-1,97%) e Mediobanca a 19,7 euro (-1,99%), confermando che gli operatori vedono la partita come ormai segnata. Il premio del corrispettivo offerto da Siena, cioè quanto l’offerta supera il prezzo di mercato, è pari a poco più dello 0,7%, un margine molto limitato che riflette un appeal speculativo ormai ridotto.

Adesioni all’Opas di Mps: superata la soglia minima

Il rilancio in contanti ha centrato il primo obiettivo di Monte dei Paschi: le adesioni all’Opas su Mediobanca hanno superato la soglia minima del 35%, arrivando al 38,5%, pari a 68.251.891 azioni. In pratica, il Monte ha raccolto abbastanza voti per rendere valida l’offerta.

A far crescere la quota ci hanno pensato i principali azionisti: a Delfin (19,9%) e Caltagirone (9,9%) si sono aggiunti, secondo fonti finanziarie, Edizione della famiglia Benetton (2,2%), Enpam (1,98%), Enasarco (2,52%) e probabilmente Unicredit (1,9%) o alcuni grandi asset manager come Amundi, Anima e Tages (1% ciascuno).

Restano ancora in sospeso le decisioni di alcune casse previdenziali, tra cui Cassa Forense, che detiene l’1% del capitale.

Mps-Mediobanca: cosa dicono gli analisti

Gli analisti di Deutsche Bank hanno rilanciato la fiducia in Mps con giudizio ‘buy’ e target price a 9,2 euro, sottolineando il “forte razionale strategico” dell’operazione e il potenziale per diversificare gli utili e accelerare la redditività del capitale.

Al contrario, Equita, advisor di Piazzetta Cuccia, ha abbassato il giudizio a ‘hold’, evidenziando l’“upside più limitato” rispetto ai livelli attuali e le difficoltà di integrazione con Siena. Gli analisti mettono inoltre in guardia sul rischio di overhang, cioè possibili pressioni in vendita sul titolo causate dal disimpegno dei soci del patto di consultazione.

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