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Mps crolla di nuovo in Borsa: la conversione dei bond non basta

Circa un miliardo di euro per Mps dalla conversione dei bond in azioni ma l’obiettivo era di 1,5 miliardi: in rampa di lancio l’intervento del Tesoro ma intanto il titolo accusa un altro tonfo in Borsa segnando un ribasso del 12,08% – A Piazza Affari brillano invece Ubi e Fineco mentre Mediaset sale ancora e il FtseMib difende la trincea dei 19 mila punti base chiudendo poco sotto la parità.

Mps crolla di nuovo in Borsa: la conversione dei bond non basta

Da una parte Mps -12,08%, che stenta a trovare investitori; dall’altra Mediaset +2,84%, che ha scatenato l’appetito dei francesi. Sono le due facce del Ftse Mib, che oggi chiude in frazionale ribasso, -0,16%, ma ancora sopra quota 19.000 punti. Giornata invernale anche a livello europeo: Madrid -0,38%, con la Corte europea che ha messo in dubbio le clausole delle banche spagnole che impongono ai clienti di pagare tassi di interesse minimi sui mutui anche quando si potrebbero pagare importi inferiori, aprendo potenzialmente la strada a richieste di rimborsi record; Parigi -0,33%; Londra -0,04%; Francoforte +0,03%.

Wall Street apre in territorio negativo, dopo aver messo a segno ieri il 17esimo record dall’avvento di Donald Trump. Il Dow Jones resta in zona 20.000 punti, un traguardo che sembra ogni giorno a portata di mano e che ogni giorno sfugge di un soffio. Nel contesto globale Piazza Affari mostra una buona tenuta, con i bancari che resistono anche grazie all’ancora di salvezza lanciata dal governo, che oggi ha ottenuto il via libera dal parlamento per un debito aggiuntivo da 20 miliardi, se necessario a stabilizzare il sistema.

Eppure non basta questa prospettiva a sostenere Rocca Salimbeni. Ormai sono le ultime ore utili per l’aumento di capitale da 5 miliardi. Oggi alle 14 si è conclusa la fase rivolta al pubblico reatil e i risultati dell’operazione di conversione delle obbligazioni subordinate in azioni ammonterebbero a circa 1 miliardo. Domani alla stessa ora si chiuderà la fase rivolta agli istituzionali. Secondo Reuters però l‘aumento di capitale non raccoglie richieste da parte degli investitori in assenza di un anchor investor e l’ipotesi di un investimento fino a 1 miliardo di euro del fondo sovrano del Qatar sarebbe tramontata. D’altra parte non si conoscono nemmeno i termini dell’eventuale piano B: “Dopo le indiscrezioni di stampa sull’intervento dello Stato nell’aumento di capitale – scrive Mps nel secondo supplemento al documento di offerta diffuso oggi – non vi è alcuna certezza che lo Stato intervenga e, ove intervenga, non vi è certezza circa le modalità di tale intervento e dell’importo”.

Sulla curva alta del listino troviamo invece Mediaset. La guerra continua e le agenzie scrivono che il ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine andrà in Consob, a Roma, venerdì, per essere ascoltato in Commissione, dopo l’esposto di Finivest per abuso d’informazioni privilegiate a seguito della scalata del gruppo francese arrivato oltre il 25% del capitale del Biscione in pochi giorni. Lo stesso giorno la Commissione potrebbe ascoltare anche gli altri soggetti coinvolti, Mediaset e Fininvest appunto.

La sfida si sta arroventando, ma Silvio Berlusconi elargisce serenità e distacco: “Non mi sono mai occupato di queste cose – dice arrivando in Senato – lascio Mediaset ai miei figli che sono ben capaci di tutelarne l’italianità”. Sul fronte obbligazionario: lo spread Btp/Bund si mantiene sotto quota 160 punti base, a fronte di un tasso decennale che si muove, in giornata, tra un minimo di 1,80% e un massimo 1,86%. Rientra parzialmente anche lo spread Italia/Spagna, di 5 punti base oggi, a quota 47, dopo essersi riportato ieri ampiamente oltre quota 50, di nuovo in vista dei massimi da inizio 2012 toccati in novembre (in area 58 pb).

Secondo Dbrs infine le decisioni che il governo prenderà nelle prossime 24 ore, in particolare riguardo Mps e il settore bancario nazionale, saranno fondamentali per il rating sovrano A (low) del Paese. Oggi, è stata anche l’ultima giornata di acquisti del Qe della Bce prima della sospensione festiva; gli acquisti ripartiranno il 2 gennaio.

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